La collaborazione tra realtà del territorio e l’incontro tra generazioni sono i pilastri su cui si è sviluppato il progetto nato in primavera tra Villa San Benedetto Menni di Albese e il Centro Studi Casnati di Como.
Un Contest sulla sostenibilità che diventa un momento di unione sociale
Gli studenti delle classi seconde del Liceo Artistico “G. Terragni” hanno partecipato al contest sulla seta “I ragazzi dicono”, promosso da Confindustria Como, presentando progetti sul tema della seta e della sostenibilità. Quest’anno l’istituto ha scelto di orientare il lavoro verso l’ambito sociale interfacciandosi con Villa San Benedetto Menni, realtà in cui, nel nucleo dedicato alle persone con Alzheimer e demenza, viene adottato il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, che pone al centro la dignità, la quotidianità e la memoria della persona.
Da questo incontro è nato “Seta e Memoria: un nodo che unisce”, progetto sviluppato dagli studenti sotto la guida della professoressa Laura Castelletti. L’approccio seguito si ispira proprio alle parole di Moyra Jones: “Ciascuno di noi, qualunque sia il proprio ruolo, aiuta la persona anziana a richiamare un ricordo, a restituire dignità, a vivere la giornata come se non fosse una persona malata”.
Il progetto
I ragazzi hanno ideato cinque giochi da tavolo interamente realizzati a partire da cravatte in seta fornite dall’azienda partner Tessitura Serica A.M. Taborelli, reinventando materiali di recupero secondo i principi della sostenibilità. Le proposte, dapprima presentate all’équipe della struttura e poi agli ospiti, sono pensate come vere e proprie protesi: strumenti utili per stimolare la manualità, l’attenzione, l’associazione visiva e la memoria, rispondendo al bisogno di “affaccendarsi” tipico delle persone con Alzheimer o demenza.

Per gli ospiti, l’incontro con i giovani ha rappresentato un momento prezioso di relazione, ascolto e novità; per i ragazzi, un’occasione concreta di crescita umana, empatia e collaborazione. Gli studenti raccontano di essersi sentiti utili, orgogliosi e soddisfatti.
I progetti sono stati presentati ufficialmente al concorso “I ragazzi dicono” a settembre, ottenendo il terzo posto: la giuria ha premiato il forte valore sociale dell’iniziativa e la capacità di mettere in dialogo generazioni diverse attorno a un obiettivo comune.
L’auspicio è che questo percorso possa dare vita in futuro a numerosi nuovi progetti fondati sulla creatività, sulla solidarietà e sulla condivisione.