Si laurea con un anomalo concerto di "moto-trombe" all'Accademia di Brera
Coinvolti dall’artista Aronne Pleuteri quattro musicisti della banda di Parravicino di Erba.
Partecipi e protagonisti del successo di una tesi di laurea magistrale all’Accademia di Brera. E’ successo a quattro componenti del corpo musicale Santa Maria Assunta di Parravicino di Erba, chiamati a un anomalo concerto dall’artista 23enne di Anzano Aronne Pleuteri.
Performance particolare
Lo scorso 18 novembre, Pleuteri, non nuovo a performances particolari e con già all’attivo numerose mostre e attività performative, ha portato Piero Molteni, Giuseppe Quarti, Maurizio Caspani e Gianni Cattaneo nel cortile dell'Accademia di Brera: quattro componenti scelti della Banda di Parravicino, in particolare della sezione ottoni, che si sono prestati a suonare degli strumenti-opera creati dallo stesso artista come progetto pratico per la sua tesi magistrale di laurea.
"Si tratta di particolari strumenti a fiato su ruota, delle specie di “moto-trombe” realizzate tramite la saldatura di oggetti di riuso rinvenuti da sfasciacarrozze della zona, come ad esempio vecchie marmitte, tubi, eccetera – ha spiegato Pleuteri – Ho voluto che ad attivare questi particolari strumenti fossero proprio dei bandisti che, come in una parata, riproducessero il rumore del traffico con questi “veicoli sonori”, nell’ambito della mia tesi su “Guida rapida ai segnali di uno stop”, incentrata sulla fenomenologia dei blocchi stradali".
E i musicisti sono stati degli ottimi interpreti e performer, "considerando che questi strumenti li vedevano per la prima volta e che abbiamo dovuto provare il giorno stesso. Ma grazie alla loro esperienza e al loro grandissimo fiato, il risultato è stato “magistrale”, da 110 e lode, e ha attirato l’attenzione dei turisti durante il corteo nel cortile".
Questo concerto del tutto particolare, fatto di suoni che sembrano pernacchie e riproducono in un certo senso proprio i rumori del traffico e dei clacson, serviva a dimostrare quanto sostenuto nella tesi teorica: "E’ il tentativo di creare un momento di eccezionalità nel normale flusso della circolazione su strada che al contempo generi bellezza e meraviglia, ma anche, sommessamente, uno scompiglio del traffico. Insomma, cerco di ipotizzare un’arte che sia al servizio dei blocchi stradali".
Pleuteri, che si è trasferito a Milano e già da tempo fa l’artista, si augura di continuare a fare quello nella vita: "E’ un periodo fortunato per la mia pittura, la mia arte, le mie performaces – ha sottolineato – Spero di poter continuare così".