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Spaccio in un locale: Dacur a un 37enne

L'operazione della Polizia di stato

Spaccio in un locale: Dacur a un 37enne

Risse e spaccio: due Dacur e due Daspo. La Polizia di Stato di Como, in questi giorni, ha dato seguito all’iter amministrativo per l’emissione dei provvedimenti, che si aggiungono a quelli già emessi nei giorni precedenti in riferimento alle risse accadute a Maslianico e Cernobbio.

Dacur per spaccio ad Asso

Il primo Dacur è stato notificato al tunisino 37enne che, nei giorni scorsi, è stato arrestato per spaccio in un locale ad Asso: per un anno gli è vietato l’accesso e lo stazionamento in prossimità di tutti i locali destinati all’intrattenimento e/o alla somministrazione di alimenti e/o bevande nello stesso Comune nel perimetro tra via Brusa, via Gramsci e tutte le vie principali del paese.

Stessa sorte, ma diversa città, tocca a un 23enne residente nel locarnese, resosi responsabile di minaccia, oltraggio, resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali aggravate, in un locale a Como. Infatti per un anno al 23enne è vietato l’accesso e lo stazionamento in tutti i locali situati nel comune di Como, e nelle vie principali della città.

Infatti, i 2 Daspo fuori contesto, sono provvedimenti decisi e firmati dal Questore di Como Marco Calì e notificati ad altri due protagonisti – classe ’05 e ’06 – che tra il 16 ed il 17 giugno scorso, hanno partecipato alle brutali risse tenutesi nei comuni di Cernobbio e Maslianico. Il provvedimento è stato possibile grazie alle indagini svolte dall’Arma dei Carabinieri, prontamente intervenuti in quell’occasione. Per un anno è vietato loro l’accesso a tutti gli impianti sportivi sul territorio nazionale e degli stati membri dell’Unione Europea, nonché a tutte le vie che possano essere concernenti ad essi, senza poter stazionare o frequentare le stazioni ferroviarie della città di Como.

I provvedimenti, stilati dagli specialisti della Divisione Anticrimine della Questura di Como, firmati dal Questore Marco Calì e infine notificati ai 4 personaggi coinvolti nei gravi, riportano che “il soggetto in questione è da considerarsi persona impermeabile ai precetti dell’Autorità e pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica”. In fase di verifica da parte della Divisione Anticrimine della Questura di Como, altri provvedimenti per i fatti accaduti e ritenuti minacciosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.