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Studente esplora il contesto polarizzato di Como nella sua tesi di laurea

Il neolaureato spiega come Como sia un esempio di società caratterizzata da uno sviluppo sociale ed economico non continuo ma disuguale

Studente esplora il contesto polarizzato di Como nella sua tesi di laurea
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Il volto duale della città di Como. Questa è la tematica che Matteo Caglio, neolaureato in sociologia presso l'Università degli studi di Milano-Bicocca, ha studiato e approfondito per la stesura della sua tesi di laurea. Attraverso delle analisi teoriche e pratiche - basate su statistiche, interviste, ricerche e osservazioni sul campo - lo studente ha cercato di spiegare come Como sia un esempio di società caratterizzata da uno sviluppo sociale ed economico non continuo ma disuguale e dalla duplice entità, causa di squilibri e spaccature interne.

Matteo e l'affetto per il territorio comasco

Nato a Como e residente a Fino Mornasco, Matteo Caglio è molto affezionato al suo territorio. E proprio a partire da questo attaccamento, ha deciso di affrontare una tematica sociale di cui purtroppo si parla ben poco e di portare le sue ricerche davanti alla commissione di laurea con una tesi dal titolo "La polarizzazione sociale della città di Como".

"Cosa mi piacerebbe fare in futuro? Vorrei diventare un ricercatore sociale - afferma il neolaureato - occupandomi di determinate tematiche di sensibilizzazione, come ho cercato di fare all'interno della tesi di laurea. Vorrei proporre delle analisi sul territorio riguardo ai temi caldi come la questione di genere, delle disparità sociali, delle disuguaglianze, dell'immigrazione. Adesso sto lavorando ad un progetto su un podcast che affronti, dal punto di vista sociologico, questi argomenti".

Matteo Caglio, neolaureato

Il motivo della ricerca

Il cittadino finese ha presentato, all'interno dell'elaborato di laurea, i dati che fanno riferimento alle condizioni socio-economiche della popolazione comasca ma anche un punto di vista etico/morale sulla parte povera di popolazione. Questo attraverso l'utilizzo di componenti statistiche e numeriche ma anche mediante ricerche qualitative, come interviste e osservazioni. Infatti, sono stati intervistati due enti comaschi che offrono un servizio di sostegno - L'Ozanam e il Banco di Solidarietà - e che hanno fornito una panoramica dettagliata sulla parte di popolazione svantaggiata.

"Il motivo per cui è stata scelta la città di Como per questa ricerca - si legge - concerne in un primo luogo la necessità di sensibilizzare i lettori alla questione in quanto poco trattata dall’opinione pubblica, oltre che essere una problematica evidentemente importante ma purtroppo poco presa in considerazione dalle amministrazioni pubbliche. In secondo luogo si vuole presentare una struttura già precaria alla quale si è aggiunta la pandemia di Covid-19, la quale ha ulteriormente aggravato le condizioni".

Quindi la ricerca si pone l'obiettivo di comprendere se esiste a Como una situazione di dualismo urbano da un punto di vista socio-economico, dove lo sviluppo della città comprende anche sacche di persone emarginate. Nei prossimi paragrafi riportiamo qualche dato e qualche spunto particolarmente significativo della ricerca di Matteo Caglio.

Lo sviluppo di Como secondo un approccio economico: crescita o decrescita?

I primi spunti interessanti della tesi riguardano l'area economica del contesto della Provincia di Como. Così la tesi riflette sulle analisi fornite dalla Camera di Commercio di Como-Lecco appartenenti al terzo trimestre del 2022: i dati mostrano una situazione di evidente ripresa dell’economia lariana rispetto al periodo della pandemia, con valori in aumento per produzioni e fatturati del settore dell’artigianato, dell’industria ed anche quello dei servizi.

Nonostante il rilancio economico post Covid-19 si stia consolidando, ci sono alcuni altri indicatori che minano il corretto sviluppo dell’area geografica:

"I dati del mercato del lavoro secondo la Camera di Commercio Lariana parlano infatti chiaro - si legge nella tesi - gli occupati sono diminuiti notevolmente ma soprattutto sono aumentati i disoccupati che smettono di fare ricerca di impiego attiva, scoraggiati dalla mancanza di opportunità. Sono infatti circa 10 mila le persone in meno nelle forze lavoro, con un tasso di occupazione che cala al 65,5% laddove sono le donne a registrare diminuzioni maggiori".

Inoltre, viene analizzato e rielaborato il rapporto finale sullo sviluppo nel territorio comasco CRESME (2020):

"La Provincia presenta ottimi livelli concernenti la presenza e la funzionalità di infrastrutture, della sicurezza oltre che di una buona accessibilità all’istruzione ed alla sanità, sebbene sia ormai consolidato il rialzo dei prezzi di beni di prima necessità oltre che l’aumento del costo della vita nel territorio: dallo shopping alle abitazioni e dal prezzo dei carburanti alla ristorazione i prezzi sono ormai alla portata delle tasche di pochi".

Nuove e vecchie povertà nel comasco

Un ulteriore passaggio della tesi è la riflessione circa le nuove e le vecchie povertà nel comasco. A testimoniare le nuove spaccature e disuguaglianze che si vengono a creare nella Provincia, secondo l'analisi sociologica del neolaureato, troviamo l’aumento degli individui che non dispongono di mezzi di sussistenza, di beni materiali ma anche di legami interpersonali e che si trovano perciò in condizioni di povertà e di marginalità.

Gli homeless, o senza dimora, sono infatti sempre di più e dimostrano la gravità della situazione: ormai troppe persone, i cosiddetti "senzatetto", sono costrette a cercare rifugio tra le strade della città in condizioni degradanti ed umilianti in mancanza di aiuti:

"I numeri sono infatti in crescita anche a causa delle varie difficoltà derivate dalla pandemia e dalla penuria di reti sociali di solidarietà pronte ad intervenire al fine di offrire un servizio d’assistenza e di reinserimento sociale. E’ importante infatti ricordare che essere ‘poveri’ non significa soltanto non disporre di adeguate e sufficienti risorse materiali, ma, essendo un concetto molto più intrinseco, implica in molti casi una carenza di legami interpersonali che spesso e volentieri possono fungere da reti d’appoggio e sostegno più o meno duraturo".

Associazioni sul territorio comasco

Trattando di iniziative ed organizzazioni che operano sul territorio, il cittadino finese ha deciso di intervistare e analizzare da vicino l'operato di due associazioni importanti: l’associazione di volontariato Banco di Solidarietà di Como e quella della Piccola Casa Federico Ozanam.

La prima di queste, attiva dal 1995, possiede come principale scopo quello di fornire un supporto gratuito ad individui bisognosi di beni di primaria importanza, in particolar modo consegnando periodicamente viveri con alimenti non deperibili e, laddove possibile, instaurando un rapporto di amicizia.

"L’operato del Banco è di vitale importanza poiché il numero delle famiglie che vivono in condizioni di marginalità socio-economica è in costante aumento, e molti genitori non sarebbero in grado di garantire i necessari mezzi di sussistenza ai propri figli senza tali aiuti, rischiando diversamente di non reintegrarsi in società".

L’attività dell’associazione, sottolinea Caglio, è resa possibile non soltanto dai partecipanti stabili di questa, ma soprattutto dai numerosi volontari di tutte le età che prendono parte alla "consegna del pacco di viveri" alle famiglie bisognose e che si rapportano con queste: sono infatti cittadini che partecipano in prima persona ad offrire supporto e solidarietà. Necessario è inoltre sensibilizzare la comunità alla presenza e gravità del problema, al fine di aumentare possibilmente il flusso di volontari oltre che di "deburocratizzare" i rapporti tra le varie associazioni e le istituzioni favorendo la cooperazione.

La Piccola Casa Federico Ozanam

La seconda associazione presa in analisi è la Piccola Casa Federico Ozanam, una onlus che da circa 20 anni accoglie ed ospita persone senza una fissa dimora attraverso diverse modalità di permanenza o di alloggio.

La mission infatti dell’ente è quella di ospitare per un determinato periodo di tempo individui che altrimenti non avrebbero un posto dove dormire e riposare, offrendo un letto ed assistenza, cercando quindi di ristabilire il concetto vero e proprio di ‘casa’. Oltre a ciò l’impegno è quello di "favorire e coadiuvare il reinserimento nel mondo lavorativo della persona attraverso la creazione di un network di conoscenze tramite lo sviluppo delle corrette competenze richieste".

"Una infatti delle dimensioni importanti analizzate durante la ricerca è quella che concerne l’impatto della disoccupazione sulla popolazione colpita e di come il soggetto possa da essa uscirne; spesso e volentieri effettivamente si tende a smettere di ricercare attivamente un’occupazione per via dell’effetto di scoraggiamento, dovuto questo dalla mancanza di opportunità di lavoro. In tali situazioni è giusto perciò che l’individuo possa fare affidamento su aiuti esterni al fine di rimediare a questa situazione momentanea, recuperando così la propria indipendenza economica ed una stabilità emotiva e fisica".

L’associazione possiede proprio questo obiettivo attraverso progetti di residenzialità a lungo o breve termine, proponendo soluzioni temporanee che garantiscono al soggetto sicurezza e solidarietà. Nonostante ciò, viene comunque rivendicata da parte dei volontari e dagli operatori la necessità di investimenti ed interventi provenienti dalla pubblica amministrazione, per evitare un aggravamento di una già precaria condizione.

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