Un colpo di racchetta al parkinson
Il 61enne è arrivati terzo al Campionato Nazionale Csi di Tennistavolo nella categoria paralimpici classe 6-10
Roberto Brandovardi ha 61 anni è malato di parkinson da 7 anni e da due anni gioca a tennistavolo nell'Us Villa Romanò di Inverigo.
«Il Parkinson ha già vinto con me facendomi ammalare, non voglio che vinca una seconda volta procurandomi la depressione e facendomi chiudere in casa»
Questa frase riassume tutta la determinazione, la voglia di vivere e di reagire di Roberto che ha partecipato al Campionato Nazionale Csi di Tennistavolo che si è svolto a Cava de’ Tirreni dal 21 al 23 giugno classificandosi terzo nella categoria paralimpici classe 6-10 per la squadra dell’Asd Us Villa Romanò.
Le parole di Natale Galli
Commenta così l'ottimo piazzamento di Roberto Natale Galli, presidente dell'Us Villa Romanò:
«Non vi dico la sua assoluta felicità per questo risultato. Purtroppo non ha potuto presenziare alla premiazione ufficiale e salire sul podio perché doveva prendere il treno per ritornare a Cantù. Però l’ho fatto venire nella nostra palestra e ho provveduto a consegnargli io la meritata medaglia di bronzo».
Il racconto dell'atleta
Roberto aveva 54 anni quando gli venne diagnosticata la malattia:
«Per me è stato un colpo, mi è caduto il mondo addosso. Ho preso in mano la situazione con due mani e mi sono detto: “voglio andare avanti a vivere”».
Ed è per questo che 2 anni fa ha iniziato a giocare a tennistavolo nella squadra dell’Us. Villa Romanò:
«Da due anni mi allena Natale, il “capo”. Tutto è nato da mio figlio Pietro che ha cominciato a giocare al Villa Romanò. Io sono malato da 7 anni: i medici ti danno le medicine e ti consigliano di fare attività, ma non ti aiutano a capire effettivamente cosa bisogna fare. Così ho fatto un “fai da te” e ho deciso di iniziare a giocare a tennistavolo. Ovviamente sono sempre sotto controllo medico: è una malattia importante che va affrontata con i giusti mezzi. Giocare a tennistavolo mi piace. Mi ha migliorato nei riflessi, nella concentrazione e nel movimento, specialmente per quanto riguarda l’equilibrio: devo fare piccoli movimenti, ma decisi e veloci e devo star attento a non cadere. Il parkinson colpisce l’equilibrio e in questo il tennistavolo mi aiuta tantissimo. Questa malattia non ha un’unica cura per tutti, ognuno ha la propria terapia a seconda del livello di aggravamento e anche l’effetto dello sport può essere diverso da malato a malato. A me il tennistavolo serve tantissimo».
Gli allenamenti e i campionati nazionali
Brandovardi si allena al sabato pomeriggio con Natale e quasi tutte le sere con il figlio Pietro:
«Mio figlio mi consiglia e mi aiuta a migliorare. C’è molta tecnica nel tennistavolo e nel mio caso ho bisogno di molto allenamento per reimpostare le sinapsi della coordinazione e dei riflessi, che sono rimaste poche. Inoltre socializzo e sto in mezzo alla gente».
E dopo questi due anni di allenamento sono arrivati i primi risultati:
«A Cava dei Tirreni ero l’unico con il parkinson, in mezzo a altri disabili. Non ho mollato, ho giocato meglio che potevo e ottenuto il risultato. Ho vinto sul parkinson: se dovesse essere per la malattia non dovrei fare nulla. Ti penalizza sia fisicamente sia mentalmente, ti fa passare la voglia di uscire perché hai paura del giudizio della gente. Bisogna vincere e superare questa malattia».
I campionati mondiali
Non pago di questo risultato Roberto ha deciso di iscriversi al Campionato Mondiale riservato agli ammalati di parkinson che si terrà in Slovenia, a Lasko, dal 14 al 19 ottobre:
Dichiara Galli:
«Ovviamente io andrò con lui sia come accompagnatore che come allenatore e ci andremo anche con altri 2 ammalati di parkinson che si allenano nella società sportiva Gs Villaguardia. Grazie a Roberto ho scoperto che esiste tutto un mondo attorno a questi ammalati: al Campionato Mondiale in Slovenia ci saranno circa 350 atleti che gareggeranno. Adesso, visto che mi sento molto coinvolto da questa attività, è mia intenzione far sapere a chi soffre di questa malattia che anche ad Inverigo – Villa Romanò si può praticare tennistavolo con allenamenti dedicati a loro».
Il messaggio di Brandovardi
Attraverso la sua esperienza con il tennistavolo Brandovardi non vuole mettersi in mostra e ricevere elogi, ma trasmettere un messaggio a tutte le persone colpite dalla sua malattia:
«Con la mia esperienza vorrei dire ai malati di parkinson di non arrendersi e di non chiudersi in casa, di aver la forza di reagire, di uscire e fare sport: se non è il tennistavolo può essere il calcio, ad esempio. Uscire, passare del tempo con le altre persone ti aiuta a superare le giornate e a vincere questo stato di sofferenza e trasformarla. Ho imparato tutto questo anche tramite la fede, che mi ha aiutato tantissimo. Ho imparato ad accettare la malattia e non voglio che vinca una seconda volta su di me».