Un presidio all'ospedale sui disagi dopo la privatizzazione del nosocomio erbese
Venerdì, 14 febbraio, il comitato "Di sana e robusta costituzione" incontrerà anche la direzione sanitaria.
Gli attivisti si mobiliteranno in seguito alle plurime segnalazioni pervenute
Un modo per favorire la relazione tra cittadini, curanti e servizio sanitario
Venerdì, 14 febbraio, dalle 11 alle 13, gli attivisti del comitato "Di sana e robusta costituzione" si mobiliteranno presso l'Ospedale di Erba, in seguito "a plurime segnalazioni che denotano un decadimento qualitativo della risposta ai bisogni di salute della comunità erbese, in seguito alla privatizzazione del medesimo nosocomio. Nell'ambito del presidio, avanzeremo richiesta formale di incontro con la direzione sanitaria".
Un parente allontanato dal Pronto soccorso
La richiesta nasce, in particolare, a seguito di una segnalazione pervenuta al comitato lo scorso 12 gennaio: un cittadino riferiva di essere stato allontanato in malo modo dai sanitari che ponevano divieto di far visita alla mamma ricoverata in Pronto soccorso: "Si era reso necessario l’intervento conciliativo di de-escalation conflittuale del Difensore clinico del comitato. Era stato constatato che il servizio di triage del PS non è adeguato a garantire la privacy dell’utente e che i locali presentano evidenti limiti strutturali ma che mai questi possono rappresentare un ostacolo al diritto di visita".
Il comitato parla di decadimento qualitativo della risposta ai bisogni di salute
Il comitato parla di "decadimento qualitativo della risposta ai bisogni di salute della comunità erbese, successivo al passaggio di proprietà".
Tra le cose che vengono criticate ci sono anche l'obbligo di tampone per l’accesso alle cure, le restrizioni sulle visite dei parenti, il divieto di visita per la salma di deceduti positivi al Covid, "come consuetudini innestate nelle prassi clinico-assistenziali, non tuttavia sostenute da alcuna evidenza scientifica o giuridica".
La richiesta è dunque di una riflessione critica da parte dei dirigenti dell'Ospedale, che possa dare seguito ai tavoli di monitoraggio del livello di riumanizzazione delle cure già avviati con la precedente amministrazione, nell’ambito dei presidi degli attivisti che si sono svolti al nosocomio erbese.
Ecco le richieste
Sono quattro i punti su cui il comitato "Di sana e robusta costituzione" insisterà.
Per prima cosa gli orari di visita dei parenti per un minimo di 2 ore al giorno, in corrispondenza dei pasti, considerando il parente come una risorsa per l’assistenza e non un ostacolo, vista la carenza di personale sanitario, anche in pronto soccorso.
La rimozione definitiva, del tampone anticovid per l’accesso ai percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali.
La garanzia di un adeguato, dignitoso e umano fine vita per le persone decedute con o per Covid e infine la garanzia di un adeguato setting assistenziale dove svolgere il servizio di pronto soccorso, tenuto conto dei problemi strutturali menzionati e attivandosi per una pronta risoluzione degli stessi.