La manifestazione

Un week-end solidale e disarmante con “L’isola che c’è”

La fiera delle economie solidali nel parco comunale con un ricco programma di incontri, laboratori, musica, cibo e più di 120 espositori.

Un week-end solidale e disarmante con “L’isola che c’è”

Torna la fiera delle economie solidali: più di 120 espositori, incontri, musica, proposte gastronomiche, attività per i bimbi. Di tutto e di più dalla mattinata di sabato 20 alla serata di domenica 21 settembre nel parco comunale di Villa Guardia.

“L’isola che c’è”

La 21esima edizione della fiera delle economie solidali mette al centro solidarietà, sostenibilità ecologica, cittadinanza attiva, centralità delle relazioni, tutela dei beni comuni, partecipazione democratica e valorizzazione del territorio. Questi i valori promossi da più di vent’anni sul territorio comasco, veicolando uno stile di produzione, di consumo e di relazione più equo e sostenibile.

Gli stand e le proposte

Fruibile l’area espositori con artigianato, cibo genuino e bio, realtà solidali, attente all’ambiente e impegnate nella promozione culturale, operatori del benessere. Più di 120 stand mostrano, raccontano, promuovono prodotti e servizi sostenibili, solidali, attenti al benessere di esseri umani e pianeta. Sono realtà che condividono valori come la sostenibilità ambientale, economica e sociale: cooperative, organizzazioni senza scopo di lucro, imprese locali, produttori di filiera corta, operatori olistici. Inoltre, incontri tematici, spazi e momenti per informarsi, per incontrarsi, laboratori per bambini, famiglie e adulti, spettacoli e concerti e un’area ristorazione diffusa nel parco sempre attiva.

Gli organizzatori

“L’isola che c’è” è organizzata da cooperativa sociale Ecofficine, associazione “L’isola che c’è – Rete Comasca di Economia Solidale”, Centro di Servizio per il Volontariato dell’Insubria e da Luminanda. Camera di Commercio di Como-Lecco, Provincia di Como, Comune di Villa Guardia hanno confermato anche per questa edizione il proprio patrocinio. La fiera si sostiene anche grazie al contributo di Fondazione Cariplo, Bcc Cantù, Caes Consorzio Assicurativo Etico Solidale, Confcooperative Insubria e Rete Clima.

Punto di riferimento

“L’a fiera – spiega Micol Dell’Oro, presidente di “Ecofficine” e componente del Consiglio direttivo dell’associazione “L’isola che c’è” – è ormai un punto di riferimento riconosciuto per il mondo delle economie solidali, non solo sul territorio comasco: un insieme di esperienze, pratiche e progettualità che spaziano dal commercio equo- solidale all’agricoltura biologica, dall’artigianato sostenibile alla tutela dei beni comuni, dal volontariato sociale alla cura delle relazioni e dell’ambiente. In più di vent’anni la fiera ha saputo fare rete, aggregare e consolidare le relazioni tra soggetti diversi, creando una comunità virtuosa e vitale che continua a crescere. La fiera è uno  spazio che valorizza chi lavora per costruire alternative concrete ai modelli dominanti, chi immagina un futuro più giusto e inclusivo”.
Martino Villani, direttore Csv Insubria: “Il motore del volontariato di oggi sono le cittadine e i cittadini attivi e interessati al bene comune che vogliono portare il proprio personale contributo Anche quest’anno l’età media degli oltre 300 volontari, che ci aiuteranno a gestire il fine settimana della fiera, è molto bassa e l’80% di loro ha meno di 25 anni. Segno questo che non è la disponibilità a mancare, quanto piuttosto il costruire e promuovere occasioni di ingaggio a misura delle giovani generazioni”.
Anna Buttarelli, referente Arte e Cultura di Luminanda: “Proponiamo un’azione di arte partecipata che coinvolge il pubblico nella creazione e nell’interpretazione di una “ribellione disarmante”, trasformando gli spettatori in co-creatori. Un progetto che nasce da un percorso di condivisione e confronto con le associazioni giovanili del terzo settore, in Fiera presenti come Punto Caldo, all’interno del progetto Lumilhub”.

Ribellione disarmante

La grande fiera delle economie solidali vuole essere più che mai una ribellione disarmante, contribuendo alla costruzione di un’economia di pace, a partire dai piccoli gesti quotidiani. Per smascherare l’illusione di una pace costruita sulle armi e apre nuove strade contro ingiustizie e strutture oppressive. “In un mondo in cui la violenza e il conflitto sembrano ovunque spesso ci sentiamo arrabbiati, impotenti, soli. La ribellione disarmante offre un altro modo di reagire: non divide, ma unisce; non si sfoga nella rabbia, ma costruisce alleanze. Parte dalle piccole azioni di ogni giorno e ci spinge a condividere le nostre battaglie, affrontandole insieme”, racconta Francesco
Restelli, portavoce delle associazioni giovanili del terzo settore coinvolte nella fiera. “Essere Lucrezia”, “FuoriFuoco”, “Gruppo Studio Sant’Abbondio”, “Human RW”, “Lèggere leggère Book Club”, “Le donne della porta accanto”, “Origami”, “Supporto Attivo”, “Teatro dei Sussurri”, questi i nomi delle associazioni presenti come Punto Caldo: uno spazio dinamico di scambio e confronto, con laboratori e attività. Una vera e propria zona di attivazione sociale, pensata per valorizzare nuove forme di volontariato, creatività e partecipazione.