Il progetto

Una comunità che cura, il convegno a Cantù

L'evento al quale hanno partecipato molti esperti si è svolto nella giornata di sabato.

Una comunità che cura, il convegno a Cantù
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Una mattinata di confronto e riflessione sulla costruzione di una comunità educante sempre più coesa e inclusiva. Si è svolto sabato, presso il Teatro San Teodoro di Cantù, l’incontro "Una comunità che cura", promosso dal Coordinamento Pedagogico Territoriale (CPT) dell’Ambito Territoriale di Cantù.

L'evento

Un appuntamento che ha visto la partecipazione di poco meno di 100 operatori del settore educativo, riuniti per riflettere sul presente e sul futuro dell’educazione 0-6 anni. L’iniziativa ha rappresentato un momento di sintesi e rilancio di un percorso avviato nel marzo 2023, con Cantù capofila, che ha coinvolto otto comuni del territorio (Cantù, Cermenate, Capiago Intimiano, Cucciago, Figino Serenza, Carimate, Senna Comasco e Novedrate), 40 servizi educativi, per un bacino di circa 73.000 cittadini.

L'obiettivo

L’obiettivo del Coordinamento è quello di rafforzare la rete dei servizi per l’infanzia, garantendo una gestione più efficace e un coordinamento stabile tra le diverse realtà educative locali. Negli ultimi due anni, il Coordinamento ha promosso incontri formativi dedicati ai coordinatori dei servizi educativi, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e al gruppo di ricerca Relint - Relazioni Interculturali. Parallelamente, sono stati organizzati webinar aperti agli operatori del settore per favorire la diffusione di buone pratiche e momenti di rete per rafforzare la collaborazione tra i diversi attori coinvolti.

Gli esperti

L’evento di sabato ha visto la partecipazione di esperti di rilievo nel campo dell’educazione, tra cui Silvio Premoli, professore di Pedagogia Generale e Sociale dell’Università Cattolica di Milano, Michele Marmo, presidente Associanimazione, Antonella Bernareggi, presidente del Coordinamento Pedagogico Territoriale, e Nicola Basile, docente dell’Università Cattolica di Milano. I lavori si sono articolati tra momenti di riflessione e sessioni di gruppo, con l’obiettivo di individuare strategie condivise per il futuro dei servizi educativi territoriali.

La discussione

Durante l’incontro sono emerse riflessioni profonde sul significato e sul ruolo della comunità educante, descritta come uno spazio accessibile a tutti, dove è possibile scambiare sensibilità ed esperienze, costruire nuove relazioni, in cui la cultura si sviluppa attraverso la condivisione e la partecipazione attiva. I partecipanti hanno sottolineato la necessità di coinvolgere l’intera comunità, non solo gli addetti ai lavori, affinché l’educazione diventi un progetto collettivo, sostenuto da tutti gli attori sociali.

I prossimi appuntamenti

L’incontro di sabato rappresenta solo una tappa di un percorso più ampio. Il Coordinamento Pedagogico Territoriale riprenderà il suo lavoro nei prossimi mesi con un obiettivo chiaro: costruire una comunità coesa di pratiche educative, in cui il dialogo tra le diverse realtà del territorio possa tradursi in azioni concrete a beneficio delle nuove generazioni. Un impegno che parte dalle scuole, dalle famiglie e dalle istituzioni, per creare un ambiente educativo in cui i bambini siano riconosciuti come risorse, gli adulti siano supportati nel loro ruolo educativo e la comunità tutta possa contribuire alla crescita delle nuove generazioni.

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