La storia

Una partita a sorpresa per i suoi 60 anni: la Special Olympics festeggia Cappelletti

Sabato scorso nella palestra di Senna la Polisportiva ha organizzato una festa per il suo tuttofare

Una partita a sorpresa per i suoi 60 anni: la Special Olympics festeggia Cappelletti
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"È stato davvero emozionante, e non è una frase fatta. Quando ho visto che mi aspettavano tutti in campo non ci credevo".

Parola di Massimo Cappelletti che sabato scorso, il 18 novembre, ha compiuto 60 anni e per l’occasione le sue due famiglie, quella reale e quella metaforica della PolisportivaSenna, gli hanno organizzato una festa, o meglio, una partita a sorpresa. Chiamato d’urgenza a riparare una serratura (funzionante) al palazzetto di Senna si è trovato di fronte una schiera di parenti, amici ed ex compagni.

Il sospetto

"Ho visto uscire tutti di casa e sinceramente avevo iniziato a pensare ci fosse qualcosa di sospetto - ha raccontato - Però mai immaginavo di trovare tutta questa gente ad aspettarmi".

Dalla moglie, Viviana Bizzotto, ai figli, Andrea, Alessia e Nicole, passando per nipoti, amici, amici della Polisportiva fino ai giocatori della Special Olympics: Emanuele Di Leo, Marco Barzaghi, Emanuele Fasola, Alberto Terraneo, Luigi Tavecchio, Alex Montorfano e Gimbo Hu.

"Era da tanto che non giocavo con loro - ricorda emozionato e sudato Cappelletti dopo la partita - Forse l’ultima partita con loro l’ho fatta prima della pandemia".

20 anni di Polisportiva

Già, perché Cappelletti all’interno del mondo Polisportiva ci è entrato oltre 20 anni fa e col tempo è diventato un vero e proprio "tuttofare": non solo è manutentore volontario del palazzetto, ma prima di tutto è un dirigente del settore basket ed è stato anche un ex giocatore.

"Max ha iniziato da noi come tutti: aveva il figlio che giocava nelle nostre squadre e conoscendoci un giorno gli abbiamo proposto di diventare il responsabile di quella squadra - ha raccontato Patrizio Passeri, da poco rieletto presidente della Polisportiva e amico fraterno di Massimo - Nel corso degli anni è entrato nel CdA con diversi ruoli e nel 2010 è stato uno dei primi sostenitori del progetto Special Olympics".

Il primo sostenitore, ma anche un dirigente pronto a scendere in campo quando ce n’era bisogno. Non solo metaforicamente perché Cappelletti qualche partita e qualche allenamento con i ragazzi della squadra li ha fatti davvero.

"Non ha mai fatto differenze e questo per i ragazzi è l’approccio migliore - ha continuato Passeri - Abbiamo voluto ringraziarlo così perché da 40 anni ci basiamo sul volontariato e lui è un nostro pilastro".

Un punto di riferimento

Un impegno e un approccio riconosciuti anche da Alberto Santini, allenatore della squadra:

"Per loro è un punto di riferimento e lo è diventato per la solarità e la voglia di giocare che ci mette. Ha sempre dato una grossa mano ai ragazzi anche fuori dal campo, ma credo che la cosa che apprezzino di più di lui è che in campo non si risparmiava, anche nell’essere ruvido, e non faceva differenze. Utilizziamo lo sport per integrare i ragazzi e per renderli autonomi e Massimo ci ha sempre dato un grande aiuto in questo, anche solo nel suo approccio con loro".

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