STORIE SOTTO L'ALBERO

Una traversata in mare aperto in sostegno dei bambini orfani

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Una traversata in mare aperto in sostegno dei bambini orfani
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La protagonista dell’impresa è stata la cabiatese Liliana Caldarini, che ha nuotato insieme al campione Leo Callone.

La traversata in acque libere da Augusta a Brucoli

Impresa in mare aperto per Liliana Caldarini e Leo Callone. Mercoledì 10 agosto Caldarini, nuotatrice cabiatese, ha affrontato la traversata in acque libere da Augusta (Siracusa) a Brucoli, al fianco di Callone, 76 anni, pluri-campione italiano e mondiale conosciuto come il "Caimano del Lario" per le vittorie compiute nel corso della sua carriera di nuotatore in acque libere, una passione che ha trasformato innumerevoli occasioni per iniziative benefiche.

Tra queste anche l’ultima impresa a favore dei bambini rimasti orfani, "15.000 bracciate per la vita", che ha visto i due atleti percorrere a nuoto 15 km in mare aperto, partendo dopo le ore 10 da Augusta, davanti al faro Santa Croce, ed arrivare intorno alle 15 al villaggio Valtur di Brucoli, chiudendo l’impresa nonostante le condizioni atmosferiche tutt’altro che perfette.

"È stata una traversata veramente splendida - afferma Liliana Caldarini - al largo sembrava di essere immersa negli zaffiri, bellissimo. Il mare era mosso prima della punta e ci ha ostacolati, ma con il temporale in arrivo è stato complesso anche il punto vicino all ’arrivo, ma niente di grave, ce l’abbiamo fatta ed è stato davvero straordinario".

"Ci abbiamo messo 4 ore e 40 minuti"

Record-man del nuoto in acque libere, Leo Callone aveva mostrato grande fiducia già prima dell’impresa, quando poco prima della partenza ha consultato gli esperti del posto su correnti e condizioni atmosferiche, un gruppo di supporto nell’organizzazione dell’evento che entrambi gli atleti hanno tenuto a ringraziare alla stampa già pochi minuti dopo l’arrivo.

"Ci abbiamo messo 4 ore e 40 minuti, un ottimo tempo considerate le condizioni meteo e le meduse che ci hanno infastidito non poco - afferma Leo Callone - come al solito lo scopo dell’impresa è stato quello di racimolare qualche soldo a fondo benefico, dove posso arrivare, cerco di aiutare. Ringrazio Liliana per avere nuotato con me, e tutti i presenti per l’impeccabile organizzazione. Se siamo riusciti a portare a termine questa impresa è grazie a chi ci ha supportato durante il percorso, garantendoci la sicurezza della traversata, permettendoci di riequilibrare le energie ogni ora con sostanze liquide e solide a disposizione, senza questo sostegno non c’è arrivo, è importante tenerlo presente".

Un ringraziamento speciale

E a riguardo arrivano diretti e calorosi i ringraziamenti anche da Liliana Caldarini:

"Per l’organizzazione teniamo a ringraziare di cuore Nuccio Solano del Coni, e l'assessore alla Cultura di Augusta, Giuseppe Carrabino che ha dato un valido e preziosissimo aiuto all'organizzazione, insieme al Sindaco Giuseppe Di Mare e all’Amministrazione: hanno fatto davvero qualcosa di grandioso per noi, al di sopra di ogni iniziativa. Senza dimenticare il preziosissimo aiuto della Guardia Costiera Ausiliaria e della Marina Militare di Augusta, che ci sono stati affianco in questa impresa dandoci sicurezza, insieme al dottor Fabio Scandurra. Siamo stati accolti e supportati da persone veramente notevoli, che ci hanno lasciato un ricordo straordinario di Augusta e della Sicilia".

La tenacia e l’amore per l’acqua

E nei ringraziamenti, un ultimo speciale commento da Liliana Caldarini che ci mostra questa e le altre sue imprese insieme a Leo Callone sotto una luce calda e raggiante:

"Ho imparato e sto imparando molto da quando ho avuto l’onore di conoscere questo grande campione che da sempre noi nuotatori reputiamo un mito per le sue imprese irripetibili. La sua tenacia e l’amore per l’acqua si rispecchiano in me e questo connubio, da quando l’ho conosciuto, fa sì che io nuoti molto volentieri con lui, perché per me è un maestro. Io sono una piccola modesta nuotatrice a confronto suo, ma mi insegna, nuotiamo affiancati ed è bello, mi dà sicurezza. Soprattutto mi trasmette ciò che serve nel nuoto di fondo, ovvero la testa, la concentrazione, la forza di volontà, e attraverso l’acqua sia io che lui abbiamo superato problemi che la vita sempre riserva, perché l’acqua per noi è una medicina".

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