Un'isola del Razionalismo tra Casa del Fascio ed ex Uli: la proposta di Claudio Borghi

Quale il futuro della Casa del Fascio e dell'ex Uli? Grande interesse da parte dell'Accademia di Architettura di Mendrisio...

Un'isola del Razionalismo tra Casa del Fascio ed ex Uli: la proposta di Claudio Borghi
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Creare un'isola del Razionalismo, tra museo e luogo di studio, negli edifici dove oggi a Como hanno sede la Guardia di Finanza e Ats Insubria, l'ex Asl. Ecco la proposta del consigliere comunale e deputato leghista Claudio Borghi.

L'isola del Razionalismo di Como

C'era grande attesa per l'intervento di ieri pomeriggio, 28 maggio, in Commissione III a Palazzo Cernezzi del consigliere Claudio Borghi. Quest'ultimo infatti, come è noto, sta lavorando da qualche tempo ad un'idea per dare nuova vita agli edifici del periodo razionalista. Tra questi c'è ovviamente la celebre Casa del Fascio di Giuseppe Terragni (1932-38), che oggi ospita la Guardia di Finanza, e l'edificio dell'ex Uli (Unione Lavoratori dell'Industria), dove oggi ha sede Ats Insubria. Quest'ultimo, progetto di Cesare Cattaneo e Pietro Lingeri datato 1938, si compone di un lotto rettangolare delimitato dalle vie Pessina, Lega Insurrezionale e dei Partigiani. Quale la nuova vita a verso cui questi edifici, simbolo del razionalismo italiano, potrebbero avere?

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La Casa del Fascio

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L'ex Uli, Unione Lavoratori dell'Industria

Il progetto di Borghi

In Commissione a Palazzo Cernezzi Borghi ha spiegato che attualmente l'Università Svizzera Italiana, di cui fa parte l'Accademia di Architettura di Mendrisio, è alla ricerca di una sede italiana. "Molte città hanno già avanzato delle proposte ma l'Università vorrebbe che la nuova sede fosse a Como, per un legame particolare con la città - ha spiegato Borghi - Proprio per questo motivo oggi (ieri, ndr), una delegazione è venuta a visionare gli spazi della Casa del Fascio e dell'ex Uli".

Va da sé che l'Accademia di Architettura custodisce l'Archivio del Moderno, ovvero una delle più importanti raccolte in Europa. Un archivio che potrebbe arrivare in Italia, in quella che potrebbe essere la sede comasca dell'Università. "Si tratterebbe di un polo che può diventare estremamente attrattivo, ma le cose possono funzionare se hanno un peso specifico importante. E in questo contesto se al loro archivio si aggiungessero quelli di Como, quali l'archivio Sant'Elia, l'archivio Terragni e l'archivio Ico Parisi, il polo potrebbe diventare un unicum a livello mondiale per l'architettura - ha sottolineato il consigliere Borghi - Parliamo di centinaia di visitatori/studiosi che arriverebbero in città e si fermerebbero per diversi giorni per studiare o lavorare alle proprie tesi. Un tipo di ingresso in città di massima ambizione".

Work in progress...

Come ha fatto sapere in Commissione, il consigliere Claudio Borghi si è già attivato per tessere le fila che potrebbero portare alla realizzazione di questo progetto. Chiaro è che solo un'unione d'intenti tra Comune, Regione e Stato potrebbe renderlo possibile. "Finora ci siamo attivati con Regione Lombardia e l'assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli è già interessato. Ora dovremo lavorare per creare un accordo di programma per mettere nero su bianco il progetto" ha spiegato Borghi.

Certamente rilevante che in Commissione ieri pomeriggio ci fosse anche Ebe Giannotti, presidente del Maarc, il Museo virtuale astrattismo e architettura razionalista Como. L'associazione, nata nel 2013, da tempo si batte per rivalutare gli edifici comaschi di quel periodo, tante nel febbraio 2017 è stata aperta su Change.org una petizione "Per un museo del razionalismo nella ex casa del fascio di Como". E su questo punto anche Borghi è stato chiaro: "Su Palazzo Terragni non c'è fretta, è in ordine e potrebbe essere un museo di se stesso senza grandi lavori".

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Foto: maarc
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