Il Comune di Senna Comasco scende in campo a sostegno di Alberto Trentini, cooperante italiano detenuto in Venezuela.
Lo striscione
Da alcuni giorni, sulla facciata del Municipio campeggia uno striscione per chiedere la liberazione di Alberto Trentini, il cooperante italiano classe 1979 detenuto in Venezuela da quasi un anno senza che alcuna accusa sia stata formalmente mossa nei suoi confronti.
L’iniziativa, promossa dalla Commissione Cultura e accolta dall’Amministrazione comunale, nasce dalla volontà di contribuire a tenere alta e viva l’attenzione sulla vicenda.
Le parole della sindaca
Spiega la prima cittadina Francesca Curtale:
“Con questo gesto simbolico vogliamo accendere una luce di speranza e vicinanza ad Alberto e alla sua famiglia. È un modo per dire che non sono soli e che la comunità di Senna Comasco è al loro fianco nella richiesta di verità, giustizia e libertà. L’Amministrazione auspica che questo gesto possa diffondersi in altri Comuni italiani, creando una rete di solidarietà capace di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, dei mezzi di informazione e delle istituzioni, affinché venga fatta piena luce sulla vicenda di Alberto Trentini e si adottino tutte le iniziative diplomatiche necessarie per riportarlo al più presto a casa”.
Il commento di Orsucci
Aggiunge l’assessore Valentina Orsucci a nome della commissione Cultura:
“Ogni striscione, ogni parola, ogni presa di posizione può contribuire a rompere il silenzio e a far sentire più forte la voce della solidarietà. È un dovere morale verso un cittadino italiano privato della libertà e dei suoi diritti più elementari.”
