Viadotto dei Lavatoi: domani la chiusura totale del traffico

Chiusura totale del traffico per il viadotto dei Lavatoi a Como. Ormai da diverse settimane era interdetta la viabilità ai mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate per alcuni accertamenti sulla struttura. Oggi in conferenza stampa a Palazzo Cernezzi il sindaco Mario Landriscina, coadiuvato dai tecnici scelti per seguire la problematica, hanno annunciato la chiusura totale del traffico sul viadotto.

Viadotto dei lavatoi: prima la messa in sicurezza

L'annuncio tanto temuto è arrivato. All'inizio di luglio il comune di Como era stato costretto ad annunciare la chiusura al traffico dei mezzi pensati sopra le 7,5 tonnellate del viadotto dei Lavatoi. Oggi in conferenza stampa il primo cittadino ha reso noto che per un breve periodo il ponte dovrà restare completamente chiuso al traffico per la messa in sicurezza. Già a partire da domani, 11 agosto 2017, la Polizia locale e il comune installeranno i new jersey e la cartellonistica che segnalerà la chiusura del ponte, quindi le strade alternative. Come ha annunciato il commissario della Polizia locale saranno posti dei new jersey per chiudere completamente gli accessi al ponte in via del Lavoro, in via Canturina e al rondò Oltrecolle.

Come hanno spiegato i tecnici presenti, le ultime settimane di monitoraggio hanno confermato le anomalie agli appoggi del viadotto che avevano acceso il campanello d'allarme. Per questo motivo - nel tempo della chiusura totale del viadotto - saranno installati dei dispositivi volti alla messa in sicurezza del ponte per il traffico ordinario. "Se tutto va come speriamo potremo riaprire il ponte - esclusivamente alla viabilità ordinaria - con l'inizio delle scuole a metà settembre" ha commentato il sindaco Mario Landriscina. Un lavoro "di emergenza" che costerà alle casse comunali circa 100 mila euro.

A seguire altri lavori per il totale ripristino della viabilità

Questo intervento ad ogni modo è solamente di emergenza. Per la riapertura della viabilità anche ai mezzi pesanti molto altro andrà fatto. E i tempi - da quanto hanno fatto intendere i tecnici e il primo cittadino - saranno molto lunghi. Certamente non prima di almeno un anno. Serviranno infatti lavori estremamente onerosi che, non essendo più di emergenza, dovranno seguire il tradizionale quanto complesso iter burocratico per le progettazioni e le gare d'appalto.