Villa Carlotta intitola il Bosco dei Rododendri ai Giusti Ada Tommasi e Mario De Micheli
La coppia salvò decine di ebrei dai rastrellamenti dovuti alle Leggi Razziali del 1938.
Venerdì 4 novembre, alle 11,30, si svolgerà nel giardino di Villa Carlotta la posa di cinque targhe, di cui una in memoria dei coniugi Ada Tommasi e Mario De Micheli, cerimonia che rientra nel progetto “Giardino dei giusti Lario Intelvese” compreso nel più vasto Arboreto Diffuso.
Villa Carlotta intitola il Bosco dei Rododendri ai Giusti
La dimora ha scelto di dedicare ai coniugi Ada Tommasi e Mario De Micheli lo splendido e secolare Bosco dei Rododendri, che insieme ad altri importanti esemplari fa parte degli alberi monumentali di Villa Carlotta inseriti nel progetto. Gli Alberi Monumentali sono stati identificati come tali per il loro valore naturalistico, paesaggistico e storico culturale. L’elemento Albero, nella sua naturalezza e autenticità, diventa un simbolo e un punto di riferimento di storia antica e passata, testimone e al tempo stesso protagonista di fatti e di luoghi di incontro e di passaggio che hanno condizionato la storia.
Chi erano Ada Tommasi e Mario De Micheli
Mario De Micheli (1914-2004), storico, critico d’arte e docente al Politecnico di Milano (fu tra i curatori della mostra dedicata a Picasso a Palazzo Reale a Milano nel 1953), e la moglie Ada Tommasi (1916-2006), insegnante e collaboratrice per diverse redazioni giornalistiche, insieme salvarono molti ebrei e ne favorirono l'espatrio, nonostante l'arresto e le minacce subiti.
A causa dei bombardamenti su Milano durante la Seconda guerra mondiale, Ada e il marito Mario De Micheli lasciarono la città nel 1943, per trasferirsi a Sormano di Santa Valeria, sulle alture del lago di Como. Inizialmente ospiti presso la famiglia di Giovanni Testori, in seguito affittarono un piccolo appartamento nella canonica della chiesa locale. Qui, decisero di aiutare i figli degli sfollati, non solo donando cibo e vestiti, ma soprattutto avviando una scuola privata per garantire loro una istruzione. In questo stesso periodo, entrarono in contatto con il Parroco Don Carlo Banfi, che nascondeva gli ebrei perseguitati nel seminterrato della parrocchia, favorendone poi l’espatrio in Svizzera. Dopo l’arresto e l'internamento di Don Banfi, l’attività di soccorso fu guidata per mesi da Ada, supportata dal marito Mario: insieme riuscirono a salvare almeno trenta persone.
Tuttavia, l’attività clandestina fu presto scoperta e i coniugi furono arrestati e minacciati: Mario De Micheli fu interrogato dal famigerato Maresciallo della Polizia Repubblicana Pankoff, anche perché tra i suoi documenti erano stati ritrovati fogli che enumeravano migliaia di armi, munizioni e veicoli da guerra. In realtà, si trattava della traduzione della “Marcia Trionfale” di Thomas Stearns Eliot. La loro casa fu perquisita, ma Ada De Micheli riuscì a nascondere tra i vestiti che aveva indosso alcuni documenti molto compromettenti e in seguito fu lei stessa a scagionare anche il marito. Nonostante le minacce né lei né il marito si fecero intimidire.
I coniugi De Micheli furono protagonisti della vita culturale italiana del secondo dopoguerra e le loro azioni riconosciute sia in Italia che all’estero: nel 1982 Ada e Mario De Micheli sono stati riconosciuti Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem.
I Giusti sono coloro che nel mondo hanno cercato o cercano di impedire il crimine di genocidio, di difendere i diritti dell'uomo - in primo luogo la dignità umana - nelle situazioni estreme, o che si battono per salvaguardare la verità e la memoria contro i ricorrenti tentativi di negare la realtà delle persecuzioni. Tra le attività principali della Fondazione c’è proprio la creazione di Giardini dei Giusti, con iniziative pubbliche per diffondere il messaggio della responsabilità.