Villa Santa Maria ha presentato i suoi studi sull'epilessia al Congresso Europeo di Roma
I dati che abbiamo ci dicono che i benefici in termini di riduzione della frequenza e intensità delle crisi epilettiche, soprattutto di quelle più gravi, sono stabili nel tempo”, conferma il dottore Daniele Grioni. “Questo significa che situazioni di estrema emergenza possono trarre giovamento dall’impianto di stimolazione vagale, che si conferma come una delle possibili alternative reali nelle epilessie farmacoresistenti”
Villa Santa Maria, Centro Multiservizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Tavernerio, ha presentato i suoi studi sull'epilessia al Congresso Europeo di Roma.
Lo studio è stato condotto dal dottor Daniele Grioni
In particolare, lo studio intitolato 10 Years of Follow-Up of Vagus Nerve Stimulation in a Sample of Drug-Resistant Pediatric Epileptic Patients, realizzato da Villa Santa Maria in collaborazione con la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza e l’Università di Padova è stato presentato dal dottor Daniele Grioni (nella foto di copertina), Responsabile dell’Ambulatorio di epilettologia e neuromodulazione di Villa Santa Maria, al 15° Congresso Europeo di Epilessia (EEC) dal 7 all’11 settembre a Roma.
Secondo quanto emerso dallo studio, l’utilizzo dell’impianto di stimolazione vagale (VNS) consente di ottenere risultati molto promettenti in termini di riduzione della frequenza e intensità delle crisi epilettiche in pazienti pediatrici con epilessia farmacoresistente. Non solo nel breve, ma anche nel lungo periodo. Questo tipo di soluzione mostra, infatti, buoni risultati già dal primo anno di follow up e rimane stabile nel tempo, arrivando ad azzerare le ricadute di stato di male epilettico, una condizione acuta neurologica che può essere molto pericolosa e che può richiedere il ricovero in rianimazione.
Lo studio ha messo sotto osservazione un campione di 21 pazienti con gravi compromissioni neurologiche monitorati con follow up a un anno, a cinque anni e a dieci anni di distanza dall’avviamento all’impianto di stimolazione vagalee ha evidenziato che il 10% dei pazienti non ha più avuto attacchi epilettici, mentre oltre il 50% del campione ha registrato una netta riduzione della frequenza e intensità delle crisi.
Un beneficio confermato da un altro lavoro realizzato in collaborazione da Villa Santa Maria e dall’Università di Padova, intitolato Role of Vagus Nerve Stimulation in Refractory and Super Refractory Status Epilepticus: our Experience in Pediatric Case Series, che ha evidenziato come l’impianto di stimolazione vagale abbia eliminato l’insorgenza di stato di male epilettico super-refrattario in 5 dei 7 pazienti di un altro gruppo di studio.
“I dati che abbiamo ci dicono che i benefici in termini di riduzione della frequenza e intensità delle crisi epilettiche, soprattutto di quelle più gravi, sono stabili nel tempo”, conferma il dottore Daniele Grioni. “Questo significa che situazioni di estrema emergenza possono trarre giovamento dall’impianto di stimolazione vagale, che si conferma come una delle possibili alternative reali nelle epilessie farmacoresistenti”.