Zawadi, un dono canturino ai fragili di Nairobi
L’associazione è nata per sostenere la realizzazione di progetti e azioni educativi promossi dalla Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo
E’ nata per sostenere la realizzazione di progetti, azioni educative e di cura a Nairobi, dove operano don Daniele Bonanni, originario di Mariano Comense, e don Mattia Zuliani, canturino, entrambi della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo.
La nascita
E’ l’associazione Zawadi, regolarmente iscritta alle organizzazioni di volontariato, nata pochi giorni prima di Natale del 2023, per volontà del papà di don Mattia, Armando, al quale si è poi unito anche il papà di don Daniele, Fabio. I soci fondatori sono 13, ai quali si sono già uniti una decina di volontari. La sua sede è in corso Unità d’Italia.
«Zawadi è una parole che significa “dono” - ha raccontato Armando Zuliani - L’associazione nasce dal desiderio di sostenere kahawa sukari, un sobborgo di Nairobi che negli ultimi anni si è popolato in maniera massiccia, soprattutto per l’arrivo dalle foreste di giovani, e ora conta una popolazione di oltre 40mila persone».
In questa realtà operano don Mattia e don Daniele.
«La mission dell’associazione è quella di sostenere le opere di educazione, accoglienza e assistenza della missione presente in questo quartiere, accompagnando in questo modo la crescita delle persone. Non aiutiamo direttamente i sacerdoti, quindi, ma le opere che la missione intende realizzare».
La filosofia
L’associazione ha una filosofia ben precisa che muove la sua azione.
«L’idea è quella di trasmettere alle giovani generazioni il concetto del bello. Se iniziano ad apprenderlo e ad apprezzarlo, siamo certi che andranno avanti nella loro vita a coltivare le loro azioni tenendo presente questo principio. Un esempio. Ci sono dei tank per la raccolta dell’acqua, che in sé non sono belli da vedere. Ma proprio per renderli piacevoli alla vista, sono stati dipinti dai ragazzi e ora sono molto piacevoli da guardare».
I progetti
Due i progetti che sono attivi e che l’associazione intende sostenere.
«Il primo riguarda la scuola dell’infanzia e quella dell’obbligo, con primaria e secondaria di primo grado. L’asilo è frequentato da circa 250 bambini, mentre le due scuole dell’obbligo da circa 600 studenti. Sosteniamo le iniziative promosse all’interno della scuola, in particolare il progetto di realizzazione di un campus sportivo, fruibile anche dai disabili».
Proprio nel contesto dell’inclusione si inserisce il secondo progetto sostenuto dall’associazione Zawadi.
«Sosteniamo percorsi socio-educativi, rivolti a bambini disabili e alle loro famiglie. Occorre tenere presente che spesso questi bambini vengono emarginati e le madri che li hanno partoriti sono considerate come possedute dal diavolo. Ecco la ragione di questi percorsi educativi e di inserimento verso queste persone fragili».
L’attività di fundraising verrà realizzata attraverso diversi eventi, dalle cene con degustazioni, spettacoli teatrali ed eventi sportivi, con i quali l’obiettivo è quello di far conoscere l’associazione anche dai più giovani.
«Presenteremo l’associazione il prossimo 6 aprile presso la Fondazione Minoprio alle 20.45. In quella circostanza illustreremo tutti i progetti che intendiamo sostenere e i modi attraverso i quali cercheremo di farlo. Voglio precisare che il sostegno alla missione è stato dato anche prima della nascita di questa associazione. Con quest’ultima però abbiamo voluto migliorare l’organizzazione, al fine di contribuire a incrementare ulteriormente il nostro sostegno».