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A Como uno sportello integrato per fornire assistenza ai lavoratori somministrati

Il bacino aeroportuale di Malpensa conta circa 700 lavoratori somministrati.

A Como uno sportello integrato per fornire assistenza ai lavoratori somministrati
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Il Contratto Collettivo per le agenzie di somministrazione ha introdotto il diritto mirato a percorsi di formazione e riqualificazione, rivolto a persone disoccupate da più di 45 giorni, che abbiano lavorato almeno 110 giorni con agenzie di somministrazione. Questa misura si rivolge alla stessa platea che ha diritto, sempre grazie al CCNL delle agenzie, a un contributo fino a 1000 euro lordi di sostegno al reddito, erogato da FORMATEMP.

A Como uno sportello integrato per fornire assistenza ai lavoratori somministrati

Grazie a queste misure (sostegno al reddito e diritto mirato) si realizza un mix di politiche attive e passive, che mira a dare una risposta concreta ai lavoratori che si trovano nuovamente in disoccupazione, dopo aver maturato esperienze con agenzie di somministrazione. FELSA CISL e CISL dei LAGHI intendono ora assistere i lavoratori nell’esercizio di questi diritti e accompagnarli nell’attivazione di questi importanti strumenti contrattuali. Dal 1 ottobre 2020 a Como, FELSA (Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi ed Atipici) e CISL hanno attivato uno sportello integrato, dove gli interessati possono presentare richiesta di sostegno al reddito, verificare la propria situazione personale, ed essere accompagnati nell’attivazione del diritto mirato, o di altri strumenti di reinserimento al lavoro. Per accedere ai servizi dello sportello è possibile rivolgersi alla Felsa Cisl dei Laghi o allo Sportello Lavoro della Cisl. Una risposta sinergica forte, per rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro e degli iscritti al sindacato e dare applicazione concreta alle disposizioni contrattuali.

A fine marzo (ultimo dato disponibile) in provincia di Como l’INAIL registrava 3121 lavoratori attivi in somministrazione, di cui la metà (1556) giovani under 35, 1/3 donne (1109), più della metà (1823) assunti nel settore industriale. La metà del totale, peraltro, erano somministrati presso piccole o piccolissime aziende (meno di 15 dipendenti). Nel secondo trimestre 2020, quello segnato dal lockdown e dalle restrizioni per il covid19, l’ispettorato del lavoro registra 1077 cessazioni di rapporto di lavoro tra i lavoratori somministrati (1/3 degli attivi a marzo). Stante il divieto di licenziamento per i tempi indeterminati, queste sono tutte cessazioni di rapporti a Tempo Determinato, che dunque hanno dovuto attivare la NASPI e cercare una nuova occupazione. I somministrati assunti a tempo indeterminato (si stima circa il 20%), laddove l’azienda ha interrotto le missioni sono invece rimasti in forza all’agenzia che gli ha riconosciuto l’indennità di disponibilità prevista dal CCNL (800 euro/mese) fino a nuova assegnazione.

Nello stesso periodo, in provincia di Como, FELSA ha gestito circa 400 richieste di TIS (Trattamento Integrativo Salariale, erogato da Formatemp, l’equivalente della Cassa integrazione) per oltre 1200 lavoratori coinvolti, una misura che ha permesso di mantenere anche i somministrati legati all’azienda nonostante la chiusura, almeno fino alla scadenza contrattuale. Sempre nel secondo trimestre, tuttavia, risultano anche 1057 attivazioni di nuovi contratti in somministrazione. Si tratta tuttavia perlopiù di lavoratori con contratti di breve o brevissima durata, chiamati a sostituire personale assente o a integrare l’organico per esigenze funzionali alla gestione post emergenza
(logistica, servizi, pulizie, turnazioni…)

L’emergenza COVID19 nella sua eccezionalità, ha quindi confermato la natura del contratto in somministrazione, funzionale alle esigenze di flessibilità delle aziende, che porta i lavoratori somministrati ad essere i primi colpiti nei momenti di difficoltà (come quello dell’emergenza covid19) ma i primi anche a ripartire nel momento in cui c’è necessita di inserire lavoratori in azienda, anche solo per brevi periodi. Una tendenza già riscontrata negli ultimi anni, dove i contratti di somministrazione sul totale delle assunzioni fatte hanno rappresentato circa il 18%.

I lavoratori somministrati sono estremamente soggetti alle fluttuazioni del mercato e devono costruire la loro sicurezza passando da periodi di lavoro e di non lavoro, sempre più discontinui. Gli strumenti contrattuali (sostegno al reddito, diritto mirato, formazione, e tutte le prestazioni della bilateralità) vanno in questo senso, sostenendo questi lavoratori sia nei periodi di lavoro che di non lavoro, favorendone il reinserimento. Compito del sindacato è far conoscere questi importanti strumenti, e accompagnare i lavoratori durante tutte le fasi del percorso lavorativo, accompagnandoli verso la stabilità.

"Al fianco del lavoratori temporanei"

"Mai come in questo momento ‐ dichiara Alberto Trevisan, coordinatore territoriale della Felsa Cisl dei Laghi ‐ è prioritario stare al fianco dei lavoratori temporanei, tra i più colpiti dalla crisi COVID19. Le prestazioni del CCNL della Somministrazione vanno in questo senso, andando a favorire la continuità occupazionale del singolo, anche dopo la scadenza contrattuale, con possibilità di sostegno, formazione professionale e politiche attive mirate».

"In questa fase ‐ commenta Elisa Di Marco, componente della Segreteria della Cisl dei Laghi, con delega alle Politiche del Lavoro ‐ è importante investire nella formazione come strumento di crescita professionale. Per farlo Bisogna essere supportati e orientati da personale competente e preparato, per non sprecare una possibilità di crescita lavorativa che possa fornire strumenti di riqualifica utili a rientrare più velocemente e consapevolmente nel mercato del lavoro, un mercato, come abbiamo visto, altamente instabile e “liquido”. Leggere i nuovi scenari del mercato del lavoro è fondamentale e doveroso per svolgere in maniera migliore il nostro compito di fare sindacato che vuole rappresentare le istanze e i bisogni di tutti i lavoratori e lavoratrici in una contemporaneità caratterizzata da una forte precarietà".

 

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