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A Locate raccolta firme del Comune contro la chiusura della banca

Locate Varesino si mobilita contro la chiusura dell'ultima banca rimasta in paese

A Locate raccolta firme del Comune contro la chiusura della banca
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L’ultima banca in paese verso la chiusura: il Comune di Locate Varesino in prima fila, pronto a dar battaglia.

Chiude la banca, il Comune raccoglie le firme

L’Amministrazione Comunale, per una volta unita fra maggioranza e opposizione, si oppone alla decisione dei vertici di Intesa San Paolo di dire addio alla filiale locatese di via Battisti, lungo la Varesina. La "deadline" sarebbe a giugno.

Tempi stretti dunque per muovere ogni risorsa possibile per scongiurare la perdita del servizio che metterebbe in difficoltà numerosi cittadini, correntisti, specialmente anziani che si ritroverebbero costretti a spostarsi a Tradate, a 5 chilometri di distanza. La prima lettera firmata dal sindaco Luca Castiglioni è partita il 23 febbraio, direzione uffici del gruppo bancario e dell’Amministratore Delegato Carlo Messina.

"Una decisione inaspettata - spiega il sindaco - che lascerebbe senza più alcun riferimento presso un istituto di credito non solo Locate ma anche Carbonate: oltre 8mila persone, di cui buona parte correntisti proprio di Intesa, unica banca rimasta per anni a coprire il territorio".

Disservizi e malumori

Nella sua lettera Castiglioni non nasconde delusione e rabbia per la decisione, dettata a Locate come altrove dalla volontà di ridurre i costi di gestione.

"Per decenni - scrive - il vostro istituto ha goduto dei depositi dei miei concittadini che si sono sempre rivolti con fiducia agli operatori finanziari e agli sportellisti, garantendo la permanenza dell’Istituto a Locate. Nulla è cambiato, se non l’aumento degli stessi dovuto alla chiusura, diversi anni fa, di un vostro sportello a Carbonate, pertanto non riesco a capacitarmi della decisione che contribuisce solamente a creare disservizi e malumori nella cittadinanza".

Una questione soprattutto di tempistiche: chiaramente l’Istituto, come altri altrove, si concentra ormai sugli sportelli digitali, su app e servizi online, che richiedono meno personale e meno costi di mantenimento delle sedi. Una transizione digitale però che mal si sposa con una popolazione sempre più anziana che ancora, comprensibilmente, vede nello sportello fisico un punto di riferimento importante. Senza contare che, con la chiusura della filiale verrebbe meno anche la possibilità di prelevare e volgere altre operazioni al bancomat.

La raccolta firme

Dopo l’invio della lettera, alla quale non sarebbe ancora giunta risposta, la questione è arrivata anche in consiglio comunale la scorsa settimana, dove tutti i rappresentanti dei cittadini hanno concordato che si dovesse seguire ogni strada possibile per tentare di convincere Intesa a tornare sui suoi passi.

La prima strada scelta di concerto è quella della raccolta firme, partita nei giorni scorsi: per aderire ci si può recare in Comune dalle 9 alle 11, in biblioteca negli orari di apertura e nei negozi che mano a mano decideranno di prestare i propri spazi all’iniziativa.

"Dato che evidentemente contano più i numeri delle persone, porteremo i numeri - chiosa Castiglioni - Invitiamo tutti i cittadini ad aderire alla raccolta firme dando ulteriore forza alla richiesta di rivedere la decisione della chiusura, o almeno di rimandarla e renderla graduale, riducendo anche gli orari di apertura ma senza lasciare dall’oggi al domani correntisti e non senza l’ultimo servizio rimasto in paese di questo tipo".

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