Acquista prodotti per 600 euro, li paga ma non li riceve: denunciati due alzatesi
Secondo quanto denunciato alle Forze dell’ordine, l’acquirente, dopo avere notato l’annuncio sulla piattaforma Internet, avrebbe concordato l’acquisto dei prodotti con dei messaggi Whatsapp con una donna del 1971, residente ad Alzate come il venditore, del 1977
Acquista prodotti elettronici per oltre seicento euro tramite Internet, paga ma non li riceve: denunciati per truffa un uomo e una donna di Alzate Brianza.
A presentare denuncia un uomo residente in Umbria
Tutto è successo nei giorni scorsi e a presentare denuncia per truffa è stato un uomo di 36 anni, residente a Giove, paese in provincia di Terni. La denuncia è stata presentata alla stazione dei Carabinieri del paese. In particolare, il 36enne ha denunciato alle Forze dell’ordine di avere fatto un acquisto sulla piattaforma subito.it, noto sito per la vendita e l’acquisto di oggetti usati e nuovi di tutti i generi, di auto e moto, ma anche per offerte di lavoro e affitto di case.
L’uomo, nello specifico, aveva acquistato, tramite l’annuncio di un utente sulla nota piattaforma, dei prodotti elettronici di vario genere da un venditore residente ad Alzate: un imprenditore del 1977.
Secondo quanto denunciato alle Forze dell’ordine, l’acquirente, dopo avere notato l’annuncio sulla piattaforma Internet, avrebbe concordato l’acquisto dei prodotti con uno scambio di messaggi tramite la applicazione di messaggistica Whatsapp, intrattenuto con una donna del 1971, anch’essa residente ad Alzate. Ma i prodotti acquistati non sarebbero mai stati ricevuti dall’uomo, nonostante l’avvenuto pagamento di un corrispettivo di circa 600 euro.
Le indagini sull’episodio sono tuttora in corso e a cura dei Carabinieri della Stazione di Giove, che hanno raccolto la denuncia della vittima 36enne del raggiro. Sono stati denunciati per truffa i due alzatesi: l’imprenditore del 1977 dal quale l’uomo avrebbe acquistato i prodotti elettronici, pagati ma mai ricevuti; e la donna, classe 1971, intestataria del telefono cellulare dal quale sono stati inviati alcuni messaggi durante le trattative per l’acquisto degli oggetti. Starà poi ai Carabinieri il completamento delle indagini per il chiarimento dei contorni della vicenda.