Lutto in paese

Addio a Paolo, aveva la musica nell'anima

Paolo Ferrario scomparso a 67 anni all’alba di mercoledì: una vita vissuta appieno tra famiglia, tanti amici, rock e natura

Addio a Paolo, aveva la musica nell'anima
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Quanto bene può contenere una vita? Quella di Paolo Ferrario tanto, tantissimo - e non è retorica - considerando la miriade di manifestazioni di cordoglio e di affetto originata dalla scomparsa del 67enne olgiatese.

All’alba di mercoledì 31 luglio Paolo ha chiuso gli occhi per sempre, aprendo il flusso dei ricordi nei molti che l’hanno amato e vissuto come punto di riferimento. La famiglia, in primis: la moglie Anna, i figli Francesca, Elena e Carlo e la nipotina Astra. Il fratello Giancarlo e la sorella Maria Chiara. Uniti, sempre e comunque. Forti nella malattia - un tumore raro - che ha colpito Paolo, senza frenarne la curiosità, la vena ironica e l’attrazione innata per la musica.

Il ricordo

"Come la sua generazione, gli piaceva il rock, soprattutto il “prog” - racconta la figlia Francesca - Amava suonare: chitarra e batteria. Il capitolo della musica, per papà, ha avuto un significato profondo. Forse il primo tra i suoi amori musicali è stato quello per i Van Der Graaf Generator. Gli piacevano Brian Eno, Eric Clapton, i Jethro Tull... Si informava, ascoltava e suonava. Diceva che aveva la “febbre” della musica: l’ha ascoltata fino all’ultimo, anche in ospedale".

Il fratello Giancarlo sottolinea la facilità con cui Paolo passava dalla chitarra alla batteria, senza trascurare la capacità di farsi valere anche al mixer:

"Ha iniziato a suonare da ragazzo..."

L’articolo integrale sul Giornale di Olgiate da sabato 3 agosto 2024 in edicola

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