Uggiate con Ronago

Addio Carlo, storico volontario Cri: in centinaia per l’ultimo saluto

Oggi, alle 14.30, il rito funebre nella chiesa parrocchiale di Ronago per salutare Tettamanti.

Addio Carlo, storico volontario Cri: in centinaia per l’ultimo saluto
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Addio Carlo, storico volontario della Croce rossa. Durante il funerale, di oggi, mercoledì 14 febbraio, il feretro è stato trasportato davanti all’altare dai rossocrociati del comitato locale di Uggiate, dove Carlo Tettamanti operava da 21 anni.

Addio Carlo, uomo di carità

Una chiesa gremita ha accolto Carlo Tettamanti, 76 anni, venuto a mancare lunedì 12 febbraio a causa di una malattia. Lui, che ha lasciato la moglie Rita, i figli Gloria Andrea e i nipoti, ha vissuto una vita colma di amore e di carità donata al prossimo. Alle 14.30, davanti a centinaia di presenti stretti intorno alla famiglia, a circa 90 volontari di Croce rossa presenti in divisa e non, in chiesa

a Ronago don Sandro Vanoli ha fatto memoria durante l'omelia. "Il Vangelo spiega bene la figura del buon samaritano: un escluso che si fa vicino di fronte alla sofferenza. Una pagina nella quale possiamo contemplare la carità cristiana e, in questa chiesa, con le reliquie di padre Ambrosoli che diceva 'Dio è amore, c’è un prossimo che soffre e io sono il suo servitore'. Mi piace pensare al nostro Carlo con questa voglia, desiderio di farsi carico di chi era nella difficoltà, nella sofferenza. Più che pronunciata, questa frase Carlo l’ha vissuta”. Queste, le parole pronunciate dal parroco di fronte ai tanti, commossi, volontari presenti. "La carità è quel gesto che sa declinare in maniera profonda e perfetta il nostro esistere. Alla fine della nostra vita, di noi, esisterà solo ciò che abbiamo donato. Per questo ringraziamo nostro fratello Carlo, per la sua lezione di vita e chiediamo al Signore di darci, coraggio, benevolenza per far ogni giorno la carità al nostro fratello”.

Un esempio di gentilezza, empatia e delicatezza 

Carlo Tettamanti, residente a Ronago, era un volontario della Croce rossa da marzo 2003. E’ stato un tutor per nuove leve del comitato, era un autista, centralinista e soccorritore del 118, un volontario attivo nei servizi socio assistenziali e responsabile dell’autoparco del Comitato. Lui ha davvero lasciato il segno, come ha sottolineato il presidente Cri Fortunato Turcato: “E’ sempre stato molto presente e disponibile. Nella bara, si è fatto mettere indossando la divisa di servizio di Croce rossa”. Commozione condivisa con ogni volontario che abbia mai conosciuto Carlo, al quale sono state dedicate parole di stima. "Il nostro Carlo è salito al cielo dopo aver combattuto la malattia con la risolutezza di chi ha vissuto una vita piena, felice e completa - ricordano i volontari - Il grande dolore di questo momento lascia spazio alla gratitudine per la sua vita donata ai più fragili e ai sofferenti e per averlo avuto con noi per un prezioso tratto di strada. I nostri pensieri più profondi e le nostre preghiere lo accompagnino e possano essere di conforto a Rita e a tutta la famiglia”. E ancora: "Quanti servizi insieme, quante avventure, quante risate (e a volte lacrime), quanta forza quando sollevava le vecchiette come fossero piume, quanto impegno metteva in tutto ciò che faceva, anche con i suoi allievi, paziente e preciso affinché fossimo pronti in ogni circostanza come lui voleva. Carlo è stato un esempio anche in tutto ciò che andava oltre i protocolli di ambulanza: la gentilezza con chi era in difficoltà, l'empatia, la delicatezza di fronte alla sofferenza, lui, che ad una prima impressione poteva sembrare un ‘brontolone', aveva in realtà un cuore immenso ed era sempre pronto a dare una mano ovunque servisse; se era arrabbiato per qualcosa bastava poco per capire che i suoi occhi gentili e vispi sorridevano comunque. Ci mancherà tanto la sua presenza fisica, ma Carlo sarà sempre fonte di ispirazione per tutti noi, rimarrà nei nostri cuori e nei nostri pensieri e i suoi gesti rivivranno per sempre nei nostri”.

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