Lurate Caccivio

Addio "Jack", chiesa gremita per l'ultimo saluto a Giacomo Armellini

I figli: "Ci hai insegnato tanto: era una persona del fare, non del dire".

Addio "Jack", chiesa gremita per l'ultimo saluto a Giacomo Armellini
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Una chiesa gremita che non è riuscita a contenere le tante persone accorse, per l'ultimo saluto a Giacomo Armellini. Ieri, sabato 6 aprile, amici, famigliari, conoscenti, si sono stretti in un grande abbraccio per dire addio a "Jack", venuto a mancare a 46 anni in seguito a un terribile incidente.

Chiesa gremita per Giacomo Armellini

Tutto il paese si è raccolto nella parrocchiale di Caccivio per dare l’ultimo saluto a Giacomo Armellini. "Ci hai insegnato tanto - sono state le parole dei figli - Era una persona del fare, non del dire". Momenti di dolore e di emozione durante l’omelia, officiata da don Flavio Riva e da tanti altri sacerdoti, tra cui un missionario salesiano proveniente dall’Etiopia, con cui Jack e la sua famiglia collaboravano da anni. All’uscita, il feretro è stato accompagnato da un lungo applauso, tra le lacrime e il dolore dei tanti presenti.

Con la donazione degli organi ha salvato 20 persone

Un uomo di cuore, un volontario prezioso. Un amico, un padre, un marito e un punto di riferimento per tutta la comunità di Lurate Caccivio.

Giacomo Armellini è venuto a mancare mercoledì 3 aprile, a 46 anni, dopo essere stato colpito da un ramo di un albero nella mattinata di  sabato 30 marzo. Giacomo continuerà però a vivere nella sua decisione di donare organi e tessuti: 20 persone si salveranno grazie a lui e parte del suo fegato verrà utilizzato per l'emergenza pediatrica.

Il messaggio di cordoglio di Valori Comuni

Giacomo, ingegnere elettronico, oltre a essere volontario per l'associazione "Amici del Sidamo", era apprezzato e conosciuto in parrocchia. E' stato anche candidato consigliere, cinque anni fa, nella lista "Valori in Campo", per cui ricopriva il ruolo di capogruppo. In vista delle prossime Elezioni si sarebbe ricandidato con la lista "Valori Comuni". Proprio il gruppo, lo ha ricordato con un messaggio.

"Valori Comuni si prende una pausa, siamo certi che possiate capire. In questo momento le nostra priorità sono Elena, i ragazzi e il dolore di tutti noi, che è immenso. Dietro a questo gruppo ci sono degli amici. Ci sono aperitivi, cene, abbracci. Confronti, risate, presenza nei momenti importanti e difficili. Chi ha avuto la fortuna di conoscere Giacomo sa di cosa stiamo parlando. Il suo sorriso, la sua gentilezza, il suo esserci sempre per gli altri, la sua capacità di abbassare i toni durante le discussioni e di mediare hanno reso questo gruppo ciò che è. Non ci sentirete dire che Valori Comuni perde un componente fondamentale perché sarà sempre con noi, nei nostri pensieri, nei discorsi che faremo, nelle scelte che prenderemo. E ora a te, caro Giacomo. Aver condiviso parte di questo viaggio, chi solo qualche passo, chi un lungo tratto, è stato un privilegio. Grazie alla generosità che ti ha sempre contraddistinto, 20 persone potranno vivere, portando nel mondo una parte di te. Il tuo cuore continuerà a battere e noi lo sentiremo. Ciao Jack".

Un tragico incidente

Giacomo Armellini si trovava ricoverato, in gravissime condizioni, all'ospedale di Circolo di Varese da sabato mattina.  Proprio quel giorno, insieme ad altri volontari del sodalizio "Amici del Sidamo" si trovava in una zona boschiva in via Colombo a Sumirago. Si stava  occupando della pulizia del bosco in totale sicurezza, un'attività che effettuava per raccogliere fondi a sostegno di progetti umanitari  in Etiopia. Purtroppo, secondo quanto è stato possibile ricostruire, una pianta si sarebbe abbattuta su un'altra. Da quest'ultima si sarebbe poi staccato un ramo che ha colpito Giacomo alla testa. Sul posto sono intervenuti i soccorritori, i Vigili del fuoco  di Somma Lombardo e il Saf di Varese.

Giorni di angoscia e il tragico epilogo

La notizia dell'incidente ha scosso profondamente la comunità di Lurate Caccivio, dove Giacomo viveva, che è rimasta col fiato sospeso in attesa di notizie confortanti. Purtroppo il volontario non si è più ripreso. Troppo gravi le condizioni di salute. Al suo capezzale non solo i parenti ma tantissimi amici e l'ex parroco don Angelo Fontana, anche cappellano dell'ospedale.

 

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