Aggressioni alle guardie del Bassone: la Fns Cisl dice "basta"
Aggrediti quattro agenti in una settimana. Il segretario generale Giovanni Savignano alza la voce.

Dopo alcuni episodi di aggressione al carcere del Bassone, la Federazione nazionale sicurezza Cisl ha emesso un comunicato esprimendo il proprio disappunto.
Episodi di violenza al Bassone
Nella giornata di oggi, martedì 8 aprile, La Fns Cisl dei laghi, tramite una nota firmata dal proprio segretario generale Giovanni Savignano, ha evidenziato dei brutti episodi capitati al carcere del Bassone di Como. Nel documento si legge: "Nel giro di una settimana, quattro agenti di Polizia penitenziaria sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari presso il pronto soccorso cittadino perché vittime di aggressioni perpetrate nei loro confronti da altrettanti detenuti. Gli agenti sono stati aggrediti solo perché stavano svolgendo il loro lavoro e stavano cercando di far rispettare le regole interne al carcere - dichiara - La situazione all’interno della casa circondariale è esplosiva e nessuno prende provvedimenti. I detenuti che si sono resi responsabili di queste vili aggressioni non sono stati spostati nemmeno nel reparto isolamento perché al momento non ci sono celle disponibili. Così facendo, gli altri ristretti emulano questi comportamenti, negativi perché non vedono risposte chiare e decise da parte dell’Amministrazione e pensano di passarla liscia. I detenuti che si rendono responsabili di aggressioni vengono comunque deferiti all’Autorità Giudiziaria, la quale tuttavia non riesce a processare questi soggetti in tempi celeri, per cui anche questa soluzione non risulta incisiva".
La federazione "chiede urgenti interventi"
La nota prosegue soffermandosi sulle possibili soluzioni da adottare, ad esempio: “Trasferendo immediatamente presso altre strutture penitenziare chi si rende responsabile di aggressioni ai danni del personale di Polizia penitenziaria, sanitario e giuridico pedagogico. L’Amministrazione deve attuare, senza tentennare, le circolari emanate a più riprese dal dipartimento circa le misure da adottare in caso di aggressioni ai danni del personale e non attaccarsi alla richiesta di ulteriori carte per la valutazione dei trasferimenti di questi soggetti". La federazione intima anche degli interventi legislativi: "La misura è colma e non si può lasciare un carcere in balia di soggetti che non hanno nulla da perdere e che strumentalizzano ogni atto introdotto per arginare i loro comportamenti violenti, rifiutando la ‘rieducazione’. La Fns Cisl, se non dovesse vedere attuati cambiamenti di rotta nell’immediatezza, metterà in campo tutti gli strumenti necessari e riconosciuti dalla legge per difendere i diritti dei lavoratori".