L'operazione

Ai domiciliari imprenditore comasco dell'informatica e titolare di un ristorante stellato

Il titolare di Prima Comunicazione srl e dei Tigli in Theoria è accusato di un'esposizione debitoria di oltre 100 milioni di euro.

Ai domiciliari imprenditore comasco dell'informatica e titolare di un ristorante stellato
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E' finito agli arresti domiciliari l'imprenditore comasco Giovanni Maspero, residente a Como, titolare di una nota azienda del settore dell'informatica ma anche del celebre ristorante stellato in pieno centro città, I Tigli in Theoria.

Ai domiciliari imprenditore comasco dell'informatica e titolare di un ristorante stellato

Attorno alla sua figura infatti il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Como ha portato avanti un' articolata indagine e ha eseguito, questa mattina 27 aprile 2022, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari e contestuale Decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente, emesso dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Como su richiesta della Procura della Repubblica. Maspero infatti è stato amministratore unico (dal 23.07.2014 al 22.09.2021), della Prima Comunicazione srl (nei cui confronti la Procura della Repubblica aveva presentato una richiesta di fallimento nel luglio 2020 per una esposizione debitoria, principalmente nei confronti dell’Erario che, a settembre 2021, ammontava ad oltre 20 milioni di euro) fusa per incorporazione, unitamente ad altre società coinvolte nella presente indagine, nella Giovanni Maspero & C srl unipersonale in liquidazione, ammessa attualmente a procedura di concordato preventivo.

Dati della Guardia di Finanza alla mano, l’esposizione debitoria complessivamente raggiunta dalle società coinvolte nell'indagine ammonta, per le sole imposte e contributi previdenziali di cui è stato omesso il versamento, ad oltre 100 milioni di euro negli ultimi vent'anni. Il meccanismo alla base dell'evasione sarebbe il mancato pagamento, di anno in anno di Iva, Irpef, contributi e vari tributi dovuti allo stato. Una volta ricevuta dall'Agenzia delle Entrate la richiesta di pagamento, chiedeva la rateizzazione, versava la prima quota e poi smetteva nuovamente. A lungo andare quindi il debito nei confronti dello Stato aumentava vertiginosamente e nel 2013 l'amministratore avrebbe messo in atto la prima unificazione delle società chiedendo il concordato preventivo. 

Le accuse

Quindi Maspero è accusato di avere, in concorso con altri (non sottoposti a misura cautelare), distratto dal patrimonio di Prima Comunicazione s.r.l. la somma complessiva di € 17.609.223,7 attraverso una serie di bonifici privi di titoli giustificativi disposti in suo favore (per circa 13 milioni), di quattro società in accomandita semplice in cui l’indagato è stato socio accomandatario o comunque da questi controllate, di una S.p.A. e cinque s.r.l. riconducibili all’indagato. Ma anche di avere, in concorso con altri (non sottoposti a misura cautelare), cagionato per effetto di una serie di operazioni dolose lo stato di insolvenza della società PRIMA COMUNICAZIONE s.r.l..

Nel tempo infatti l'imprenditore avrebbe omesso, sistematicamente, di adempiere alle obbligazioni erariali per un importo complessivo pari ad € 23.871.938; occultato la perdita totale del patrimonio e le reali perdite del patrimonio netto della s.r.l., tramite l’annotazione nei bilanci sino al 31.12.2019, di fatti materiali non corrispondenti al vero, quali crediti in parte inesistenti per un ammontare di vari milioni di euro;
protratto l’attività della citata s.r.l. in presenza di una situazione di dissesto finanziario già palese al 31.12.2013 e cagionando, in tal modo, un aggravamento del dissesto per non meno di € 11.633.323. E infine avrebbe dal 24.07.2014 al 16.06.2021 fraudolentemente sottratto al pagamento delle imposte € 13.448.020,18 di cui Prima Comunicazione s.r.l. era debitrice nei confronti dell’Erario, destinandole a se stesso ed alle medesime società beneficiarie delle distrazioni di cui alla legge fallimentare.

I verificatori della Guardia di Finanza di Como hanno, in particolare, rilevato il reiterato e sistematico inadempimento, già a partire dal 2012, delle obbligazioni tributarie e previdenziali. Lo sviluppo delle indagini, articolatosi esclusivamente sulla base di acquisizioni ed analisi documentali e contabili (provenienti anche dalla procedura concorsuale), ha accertato la successiva distrazione – in favore proprio o di altre società riconducibili all’indagato – della liquidità originata dal mancato versamento delle imposte con la susseguente sistematica falsificazione dei bilanci d’esercizio attribuendo mendacemente alle somme distratte la natura di (inesistenti) crediti finanziari. L’analisi della documentazione contabile e delle denunce presentate dall’Agenzia delle Entrate ha consentito di accertare le ipotesi di evasione tributaria contestate.

I sequestri

Mentre Maspero è stato posto agli arresti domiciliari, la Guardia di Finanza ha anche fatto partire il sequestro di beni immobili, principalmente in provincia di Como, quote societarie, conti correnti, gioielli per un totale di circa 20 milioni di euro.

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