Aldo Moro, Falcone e Borsellino nel discorso del sindaco

Sabato sera partecipazione significativa alla cerimonia per la Festa della Repubblica.

Aldo Moro, Falcone e Borsellino nel discorso del sindaco
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Aldo Moro, Falcone e Borsellino citati il 2 giugno dal sindaco di Olgiate Comasco.

Aldo Moro, memoria ed esempio da trasmettere ai giovani

Sabato sera, 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, il sindaco Simone Moretti ha accolto i cittadini al centro congressi. In primo piano i cittadini nati nel 2000, cui sono state consegnate una copia della Costituzione e un tricolore. "E’ un piacere avervi qui oggi a celebrare la Festa della Repubblica Italiana insieme a noi", le parole del primo cittadino. Che ha letto il suo discorso spronando a ricordare chi la Repubblica, davvero, l'ha difesa e onorata. Come Aldo Moro.  "Oggi celebrando la festa della Repubblica ricordiamo anche quanti diedero la vita per raggiungere questo traguardo attraverso la Resistenza e quanti hanno pagato con la vita la loro scelta di servire lo Stato. Tra i tanti ricordo Aldo Moro, di cui quest’anno ricorre il 40esimo della morte, ucciso per mano delle Brigate Rosse ma su ordine di poteri occulti. E i magistrati Giovani Falcone e Paolo Borsellino che hanno perso la vita in nome della legalità e della giustizia e della lotta alla criminalità, uccisi dalla mafia con la moglie (il primo) e con gli uomini delle loro scorte. Perché il loro sacrificio ricordi a tutti noi e, soprattutto a chi è investito di cariche e incarichi di responsabilità, i comportamenti più appropriati per vivere in un mondo civile. Il rispetto delle regole della convivenza civile delle istituzioni e del capo dello Stato, simbolo dell’unità della nazione, che sono le basi della democrazia e della convivenza democratica".

Il messaggio ai neodiciottenni

"Oggi consegniamo ai ragazzi che nel 2018 compiono 18 anni, i ragazzi del 2000, una copia della Costituzione e della bandiera. Vorrei condividere con loro alcune riflessioni sul significato della parola Repubblica e sui valori che la stessa racchiude. Il senso di appartenenza ad uno stato come scelta libera e responsabile. La consapevolezza della Res Publica come bene comune, bene di tutti nessuno escluso perché lo Stato siamo tutti noi. La consapevolezza di essere chiamati a tutelare questo bene comune affrontando un percorso non sempre facile, fatto anche di tanti sacrifici. Il rispetto dei valori fondamentali e democratici sui quali si fonda il concetto stesso di Repubblica, guidati dal dettato della Carta Costituzionale che è posta a garanzia della libertà di ciascuno di noi, proprio di tutti noi, affinché nessuno resti indietro, e tutti possiamo vivere una vita libera e dignitosa, giusta e solidale".

La difesa della Costituzione

"L’articolo 1 della nostra Costituzione ci ricorda infatti che la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Io credo nella Repubblica e nei principi sanciti dalla Carta Costituzionale, prima come cittadino e poi come sindaco. E mi sento di affermarlo con forza perché, vedete, in questo periodo stiamo attraversando un momento molto critico. Ma la nostra Storia repubblicana ci racconta di altre pagine “buie”, pagine in cui i valori che stanno alla base della Repubblica sono stati attaccati con violenza e abbiamo corso il rischio di vedere minate la nostre libertà. Ma ce l’abbiamo fatta e ce la faremo anche oggi. Ragazzi a voi chiedo di fare propri e di rispettare e di difendere sempre i valori democratici, in maniera civile e pacifica, perché si può pensarla diversamente, ma il rispetto anche dell’avversario non venga mai meno, così da essere pronti e saldi davanti alle sfide che il futuro vi metterà davanti. E una delle sfide che tutti quanti dobbiamo vincere è quella contro il femminicidio, contro ogni forma di violenza contro le donne".

Il ruolo delle donne nella società civile

"Le donne che proprio 72 anni fa, con il voto contribuirono alla scelta tra la Repubblica e la Monarchia, andarono alle urne per la prima volta. Lucia Annibali, avvocato e deputato, che di recente ha fatto visita alla nostra città incontrando la cittadinanza e le classi quinte del "Terragni", ci ha portato una grande testimonianza: da quello che, ed è tremendo, le è successo, è nata una
persona nuova che ha reagito e che oggi è impegnata prima di tutto civilmente e
poi politicamente, per la tutela e l’aiuto di tutte le donne che hanno subito violenza,
sotto qualsiasi forma. Lucia Annibali ha esortato i nostri ragazzi a dedicare ogni giorno un po' del loro tempo agli altri perché non è vero che tutto è perduto e che non ci sono speranze di
cambiare la nostra società. Dipende da voi giovani che avete il diritto di sperare e di sognare e il dovere di credere nel futuro e di impegnarvi per cambiarlo e migliorarlo. E dipende anche da noi adulti: ricordando le parole di un grande e amato presidente di tutti gli Italiani, Sandro Pertini: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Viva la Costituzione, viva la Repubblica, viva l’Italia".

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