Alla Pinetina durante il Covid: Daspo per sei tifosi interisti
I tifosi che sono stati già raggiunti dalla notifica del provvedimento hanno un’età compresa tra i 25 e i 44 anni.

Era appena iniziata l’emergenza Covid-19 quando circa 400 tifosi interisti, per mostrare la loro vicinanza alla squadra dell’Inter che il giorno successivo avrebbe disputato a Torino l’incontro, a porte chiuse, contro la Juventus, si sono radunati ad Appiano Gentile al Centro Sportivo Suning. Oltre a non aver dato alcun preavviso, i tifosi nell’occasione, avevano agito in violazione delle disposizioni impartite, per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica, ammassandosi gli uni agli altri senza indossare i dispositivi di protezione e senza rispettare il distanziamento sociale oltretutto intonando cori da stadio, alcuni dei quali offensivi e discriminatori e, al momento del transito del pullman con a bordo la squadra dell’Inter, accendendo numerosi fumogeni.
Alla Pinetina durante il Covid: Daspo per sei tifosi interisti
Nei giorni successivi, grazie alle riprese effettuate dal personale del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica di Como e al lavoro di analisi degli investigatori della Polizia di Stato sono state identificate 49 persone, per lo più residenti in provincia di Milano, o in province limitrofe, due dei quali in possesso di fumogeni e altri due con un D.A.Spo. in atto. Per i fatti in questione i tifosi sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria oltre che per violazione delle disposizioni dettate in materia di riunioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e, i tifosi trovati in possesso dei fumogeni e i due già sottoposti a D.A.Spo. Successivamente, a seguito di un’attenta valutazione inerente non solo le condotte poste in essere, ma anche i precedenti specifici e giudiziari dei tifosi identificati, la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Como ha emesso sei provvedimenti DA.Spo. nei confronti di altrettanti soggetti e altri quattro sono ancora in fase istruttoria.
I tifosi che sono stati già raggiunti dalla notifica del provvedimento, e che hanno un’età compresa tra i 25 e i 44 anni, vedranno preclusa la possibilità accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per un periodo che varia da un minimo di un anno ad un massimo di cinque anni, con l’obbligo di permanere, tre ore prima e tre ore dopo l’incontro di calcio, al di fuori della zona perimetrale lo stadio, a loro interdetta per tutta la durata del provvedimento. Tra questi due manifestanti già sottoposti a D.A.Spo, per la durata di cinque anni, nel 2016 dal Questore di Frosinone, per i quali stato emanato un nuovo provvedimento di aggravamento della medesima durata con l’obbligo di firma. Tra i provvedimenti emessi dalla Divisione Anticrimine ve ne sono due che sono frutto dell’applicazione del c.d. “D.A.Spo. fuori contesto”, destinato a soggetti che negli ultimi cinque anni sono stati denunciati o condannati per reati, ben individuati dalla norma, e comunque indicativi di “una personalità violenta”. In questo caso la durata quinquennale e l’obbligo di firma sono stati imposti dal fatto che i due destinatari avevano raccolto negli anni della loro militanza come ultras complessivamente cinque pregressi provvedimenti D.A.Spo. per comportamenti violenti allo stadio.