"Alunni divisi in gruppi tra bravi e meno bravi": alcuni genitori contestano la scelta
La preside spiega: "Metodo comune a tutti i nostri plessi e chi si lamenta non ha partecipato agli incontri di presentazione, li incontreremo per un chiarimento".
Alunni separati in gruppi tra bravi e meno bravi: contestazione di alcuni genitori alla scuola primaria di Beregazzo con Figliaro.
La protesta di alcuni genitori
"In due classi i bambini sono stati divisi in base a quali sono quelli bravi e quali quelli meno bravi - fa sapere una mamma, che contesta la scelta e sintetizza anche il pensiero di altre mamme - Ne ho parlato anche con un'amica psicologa, che trova sbagliato questo modo di fare scuola". A detta di chi lamenta il metodo didattico, sono insorti problemi tra gli stessi alunni: "C'è chi ha pianto sentendosi differenziato. Sarebbe interessante sapere se la dirigente dell'istituto comprensivo sia d'accordo su questo modo di fare scuola".
La scelta delle classi aperte
E' proprio Annamaria Bertoni, dirigente dell'istituto comprensivo di Olgiate Comasco, di cui fa parte anche il plesso della primaria di Beregazzo con Figliaro, a mettere in fila alcune informazioni essenziali per delineare la vicenda. "La modalità delle classi aperte viene utilizzata già dallo scorso anno. In questo modo le insegnanti lavorano per gruppi di livello che non sono fissi: c'è chi può recuperare se ne ha bisogno, chi si consolida e chi si potenzia. Tra l'altro, è un modo di lavorare comune a tutti i nostri plessi, in vigore già dalla scorsa annata scolastica. E' stato presentato ai genitori negli incontri tenuti in ogni scuola. Non c'è stato alcun problema. A quanto mi risulta, chi ora protesta non ha partecipato agli incontri di presentazione".
Un incontro per chiarirsi
La preside, però, spalanca la porta. Non metaforicamente ma letteralmente. "Come vede, la porta del mio ufficio è sempre aperta - spiega la dirigente, indicandoci proprio l'ingresso del suo ufficio - Spiace che chi sta contestando il metodo di lavoro non si sia rivolto subito a me, prima di interpellare la stampa. Ma noi ci poniamo comunque il problema di come venga percepito da tutti il modo di lavorare in classe. Magari c'è stato semplicemente un problema di comunicazione. Quindi, per venerdì è previsto un incontro con i genitori che si sono lamentati: sarà l'occasione per chiarirsi".