Parco Pineta

Animalisti contro le gabbie trappola per i cinghiali

Nuovo blitz del centopercentoanimalisti questa volta in località Pianbosco a Venegono. Il Presidente del Parco Mario Clerici: "Le squadre lavorano nel rispetto di tutte le regole. Non permetteremo a certi soggetti di mettere a repentaglio l'ecosistema minacciato dalla presenza dei cinghiali"

Animalisti contro le gabbie trappola per i cinghiali
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Continuano le azioni di disturbo e sabotaggio a parte dei militanti di Centopercentoanimalisti contro il Parco Pineta e le sue operazioni di selezione e contenimento della popolazione di cinghiali. L’ultima a Venegono Superiore, in zona Cascina Pianbosco.

Animalisti contro il Parco Pineta, liberati i cinghiali

Danneggiano campi e strutture per decine di migliaia di euro, sono un pericolo per chi frequenta o attraversa i boschi e minacciano la sopravvivenza delle altre specie animali, queste autoctone, che popolano i boschi. Che i cinghiali siano ormai, da anni, un serio problema per il territorio delle province di Varese e di Como non è un mistero, come non lo sono i tentativi dei vari enti Parco di arginare il loro numero con interventi di caccia selettiva.

 

Interventi che trovano da tempo la strenua opposizione dei militanti di Centopercentoanimalisti, che nei giorni scorsi hanno nuovamente “colpito” dopo aver trovato una delle gabbie-trappola usate dalle squadre di selezione, nella località Cascina Pianbosco a Venegono Superiore. Gabbia che, raccontano, è stata trovata con all’interno un esemplare adulto e dei cuccioli “con il muso sanguinante” e “liberati da persone di buon cuore”.

“I nostri Militanti hanno affisso sulle pareti della gabbia un paio di manifesti ‘ironici di buon auspicio’ contro i cacciatori e i loro collaborazionisti – rivendicano dal Movimento – perchè di questo si tratta! Per non parlare della totale assenza di chi dovrebbe vigilare per legge e non lo fa”.

Gli attacchi sono poi i soliti: strage legalizzata, frequentatori del Parco minacciati e a rischio di venir colpiti da proiettili vaganti. E non finirà qui, annunciano: “La nostra pazienza ormai è finita, non sono escluse nei prossimi giorni azioni di disturbo e veri e propri presidi ‘vivaci’ davanti alle ville dei collaborazionisti (conosciamo i loro nomi) senza preavviso”.

Il Parco: “Non permetteremo a queste persone di mettere a repentaglio l’ambiente”

Durissima e immediata la reazione del Parco Pineta e del suo presidente Mario Clerici:

“I cinghiali stanno compromettendo l’equilibrio e la biodiversità del nostro territorio, non solo le colture e la sicurezza di chi frequenta il Parco. La sopravvivenza degli altri animali è a rischio a causa del sovrannumero e della presenza dei cinghiali, che proliferano perchè non hanno qui predatori naturali. Non permetteremo a queste persone di fare in modo che l’ambiente venga distrutto.

Tutte le nostre attività di controllo sono finalizzate a mantenere stabile un equilibrio sempre più compromesso da questa specie non autoctona che compromette l’ambiente stesso. Iniziative simili sono incomprensibili, perchè vanno contro gli stessi ideali che questi soggetti propagandano. E le accuse che muovono totalmente infondate, le squadre di selezione operano nello stretto rispetto di tutte le leggi e nella massima sicurezza”.

 

 Gabbia sparita

La gabbia hanno fatto sapere gli animalisti è sparita: "Abbiamo vinto la prima battaglia, ma la nostra lotta contro l'abbattimento selettivo dei cinghiali non si ferma".

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