Olgiate Comasco

Anno santo straordinario sull'esempio di San Gerardo imparando a non essere indifferenti

Il vescovo di Como ha celebrato la messa nella chiesa di San Gerardo a Monza, partecipata dai fedeli olgiatesi.

Anno santo straordinario sull'esempio di San Gerardo imparando a non essere indifferenti
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Anno santo straordinario sull'esempio di San Gerardo imparando a non essere indifferenti: le parole del vescovo di Como durante la messa di apertura partecipata dalla parrocchia di Olgiate Comasco a Monza.

Anno santo gerardiano nel segno della carità

Alle 10.30 della mattinata odierna, martedì 6 giugno, delegazione di olgiatesi presente nella chiesa di San Gerardo a Monza insieme al cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, e al sindaco Simone Moretti. La messa celebrata dal cardinale ha sancito l'apertura dell'anno santo gerardiano. E' stata l'occasione per rinnovare la devozione che dal 1207 lega Olgiate Comasco a San Gerardo. Dal vescovo di Como la riflessione che sprona alla carità, al non restare indifferenti. "Mediante un anno straordinario, dedicato alla speciale venerazione di San Gerardo - le parole del vescovo - il Signore ci dona una nuova occasione di rinnovamento spirituale, un tempo speciale in cui crescere nella fede e testimoniare con slancio e nuovo fervore la carità di Dio, di cui come cristiani siamo chiamati a essere segno. San Gerardo, tanto amato dal popolo di Dio che è Monza, ma anche molto venerato come grande taumaturgo nella parrocchia comasca di Olgiate, è lo strumento vivo di cui si avvale la provvidenza di Dio, mediante questo tempo particolare di grazia, per trasformare la nostra vita, così da permettere a ciascuno di noi di diventare sempre più testimoni operosi e annunciatori fedeli della carità di Cristo".

L'invito a diventare compassionevoli

"Siamo tutti invitati a fare nostra la logica di Dio, che è quella del farsi carico dell’altro, nella imitazione degli stessi sentimenti di Gesù, imparando a diventare cioè compassionevoli, senza girarci da un’altra parte o a dire “che si arrangino” come spesso capita nella nostra cultura della indifferenza. I santi non hanno bisogno del nostro applauso, né della nostra ammirazione. Essi si presentano semplicemente come veri modelli di vita, strumenti inquietanti della Provvidenza per convincerci che è ancora oggi possibile per noi imitare il loro grande esempio e coltivare la carità di Dio mediante una coraggiosa condivisione, all’interno della nostra vita ordinaria, delle sofferenze dei nostri fratelli e così diventare immagine viva dell'amore di Dio".

L'appello ad aiutare il prossimo a realizzare una vita degna: "Qualunque siano le provenienze e le condizioni di ciascuno"

Monsignor Cantoni ha sottolineato la valenza e la forza della devozione a San Gerardo. "Non può essere interpretata semplicemente come un magnificare le sue gesta, quanto piuttosto deve essere riconosciuta come una nuova, splendida opportunità che la grazia di Dio ci mette a disposizione per crescere alla scuola del vangelo e fare della carità di Dio un criterio irrinunciabile per vivere fedelmente e in pienezza la nostra vita cristiana. Si tratta infatti di promuovere un vero umanesimo, che riconosce in ogni uomo l’immagine di Dio, aiutando le persone a realizzare una vita degna di ogni figlio di Dio, qualunque siano le provenienze e le convinzioni di ciascuno. Se sapremo utilizzare questo tempo santo, il Signore opererà con noi e ci guiderà, rendendoci come un giardino irrigato, ci coprirà della sua benevolenza nella misura in cui saremo disponibili a esercitare una "carità attiva" nei confronti dei nostri fratelli, specie i più poveri, gli ultimi, gli ammalati, i senza dimora, i profughi, le persone sole e fallite nella vita, solo in risposta al suo amore".

San Gerardo insegna il valore della compassione

"Il Signore ci aiuterà nell'intravvedere sempre nuove occasioni per servire gli altri, premurosi e disponibili nel venire incontro alle loro necessità, attenti alle ferite che ci vengono confidate, rispettosi della originalità di ogni persona, dal momento che ciascuno è prezioso agli occhi e al cuore di Dio Padre. Il nostro servizio, per essere secondo il vangelo, deve diventare sempre più gratuito e nello stesso tempo discreto, evitando ogni protagonismo. Non possiamo far valere noi stessi o vantarci con orgoglio per il bene che sappiamo realizzare, quasi considerando gli altri che aiutiamo in debito con noi. "Non sappia la tua mano destra ciò che fa la tua sinistra”, ci dice il Signore, e nemmeno possiamo alla fine presumere di presentare al Signore il conto delle nostre buone opere per una giusta ricompensa. Il nostro impegno di servizio nei confronti degli altri, infatti, non è che una piccola parte con cui restituiamo il bene che Dio, nella sua bontà, ci ha offerto in misura straordinaria, più e più volte, nella nostra vita e senza farcelo pesare! Sentiamoci, quindi, onorati e pienamente grati perché il Signore vuole usarci come suoi collaboratori, quali strumenti efficaci della sua misericordia. Chiediamo la grazia di poter vivere al suo servizio, così che gli altri, vedendoci, possano lodare e benedire il Signore, amante e difensore della vita di tutti. San Gerardo ci insegni, una volta ancora, che la vera compassione consiste nel prendere su di noi i dolori e le ferite altrui, nel farci carico delle necessità materiali e spirituali dei nostri fratelli e sorelle, a imitazione di Gesù, che ci ha amati e ha donato tutto sé stesso per noi".

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