Astrolab, un passo verso il futuro STORIE SOTTO L'ALBERO

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale.

Astrolab, un passo verso il futuro STORIE SOTTO L'ALBERO
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BOSISIO PARINI - A Bosisio Parini si guarda con molta attenzione al futuro investendo sul presente, sulla tecnologia al servizio dell’uomo e della sua riabilitazione. È da questo principio che nasce «AstroLab», il primo laboratorio italiano di riabilitazione hi-tech per bambini e ragazzi. Presentato lunedì 30 settembre presso la sede dell’associazione «La Nostra Famiglia – Irccs E. Medea» il nuovo laboratorio, prima di essere aperto al pubblico, richiedeva le dovute spiegazioni di quanto fatto per arrivare alla creazione di un tale polo scientifico riabilitativo all’avanguardia.

Gli ospiti

A fare da anfitrione non poteva che esserci Luisa Minoli, presidente dell’associazione, che dopo i doverosi saluti e ringraziamenti, ha lasciato la parola a coloro che hanno reso possibile tutto ciò: Fabrizio Sala, presente in rappresentanza di Regione Lombardia in quanto vicepresidente, assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese che nel suo intervento ha affermato: «Progetti come AstroLab uniscono istituzioni, accademia, impresa e terzo settore. Grazie alla Nostra Famiglia vediamo la parte umana della ricerca e dell’evoluzione. Le istituzioni hanno il dovere di sostenere e di promuovere questi progetti all’avanguardia»; Marco Ras coni, in rappresentanza di Fondazione Cariplo in quanto coordinatore della commissione Servizi alla persona; Vico Valassi, presidente di Univerlecco; e Giovanni Leonardi, direttore generale ricerca e innovazione del Ministero della Salute. Autentica novità di giornata è stata la presenza di Paolo Nespoli, ormai ex astronauta, ingegnere e militare con ben 313 giorni di vita passati nello spazio, che all’ultimo momento ha confermato la sua visita e, dopo un’anticipata e esclusiva visita al laboratorio, ha raccontato: «Anche noi quando andiamo nello spazio siamo diversamente abili e impariamo a diventare extraterrestri. E quando torniamo sulla terra abbiamo una serie di difficoltà nel nostro sistema vestibolare, non riusciamo a camminare, quindi siamo anche noi disabili nei primi giorni, settimane o addirittura mesi. Quando guardo questi laboratori e vedo cosa fanno rimango incantato, perché vedo che usano le stesse tecnologie che usiamo noi e la Nasa e forse addirittura qualcosa in più». Tecnologia alla «Nasa» analizzata e discussa dagli interventi dei relatori, iniziando da Maria Teresa Bassi, direttore scientifico di Medea, che ha illustrato anche quanti pazienti ricevono le cure dell’Irccs: «Nel 2018 abbiamo avuto ricoverati 4.473 bambini in attività ospedaliera, mentre sono 24.982 le persone prese in carico in attività extra ospedaliera. Le patologie sono legate all'ambito neurologico e neuropsichiatrico e tra i nostri pazienti abbiamo un elevato numero di bambini con malattie rare (1.552 nel 2018)». Si sono susseguiti poi gli interventi del professor Nicola Vitiello, dell'istituto di BioRobotica della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, che ha preso in esame il possibile utilizzo di esoscheletri nel campo della riabilitazione per gli adulti ma anche per i più piccoli; di Gianluigi Reni, responsabile della Ricerca in Tecnologie Applicate, il quale ha parlato di quanto sia difficile, ma allo stesso tempo importante, investire nel campo della tecnologia destinata alla riabilitazione pediatrica; di Massimo Molteni, direttore sanitario dell’associazione; e infine Elena Beretta, fisiatra che opera nell’I rccs. AstroLab è da considerarsi un vero passo in avanti, un passo verso il futuro. Spesso si sentono queste affermazioni, ma quasi sempre il significato della frase si ferma all’idea di progresso. Questa volta però il significato è completo: AstroLab è un passo in avanti per la tecnologia e per coloro che per compiere un semplice «passo» fanno un’immensa fatica.

(Giornale di Cantù, 5 ottobre 2019)

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