"Autonomia e balle": l'attacco di Broggi (Pd) a Salvini

Il segretario Federico Broggi contesta il ministro leghista e il Governo.

"Autonomia e balle": l'attacco di Broggi (Pd) a Salvini
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"Autonomia e balle": Pd contro Salvini, è il segretario provinciale del Partito democratico, Federico Broggi, a puntare il dito sulle tensioni interne al Governo, con particolare riferimento al nodo dell'autonomia regionale.

Autonomia: ecco l'attacco di Broggi

Broggi, pure sindaco di Solbiate con Cagno, esterna attraverso la propria pagina Facebook, dove ha pubblicato un post centrato sul tema dell'autonomia delle regioni. Un vero e proprio sfogo, con tanto di hashtag di quelli crudi: #autonomia #balle. "L'autonomia è stato il cavallo di battaglia della Lega di Maroni e Fontana - scrive il segretario provinciale del Partito democratico comasco - A colpi di autonomia avremmo mantenuto sul territorio miliardi di euro, avremmo avuto una regione ancora più forte e trainante... Avremmo, appunto. Perché ora che governano l'Italia, la Lombardia, il Veneto, la Liguria e il Piemonte, fanno naufragare l'autonomia per far scoppiare una crisi di Governo e regolare i conti interni con il M5S". Una dura critica all'operato del Governo, contestando i leghisti sul terreno dell'autonomia, un cavallo di battaglia di Salvini.

"Salvini è il vero premier, la responsabilità è sua"

L'affondo di Broggi chiama in causa il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. E il segretario del Pd lariano non usa giri di parole per sfogare tutta la delusione per quanto sta accadendo e per l'autonomia che sembra restare un miraggio.  "Quando la Lega ha voluto imporre un provvedimento in questi mesi lo ha sempre fatto - la riflessione del segretario del Pd - Salvini è il vero premier di questo Governo. Se l'autonomia non sarà quella che abbiamo votato in tanti, allora il responsabile sarà ben chiaro: vero, Matteo?". Broggi, non nuovo a pesanti critiche veicolate tramite social network, è tra i sindaci che rinfacciano al Governo anche il problema delle risorse su cui i Comuni andati a fusione facevano affidamento e, ora, invece, drasticamente ridimensionate. Anche questa una partita complicata, che ha messo in allarme i primi cittadini che hanno scelto di unire le forze, siglando fusioni.

 

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