Bassone, ennesima aggressione a un agente: "Occorre intervenire sul sovraffollamento"
Le organizzazioni sindacali denunciano lo scarso ascolto da parte delle istituzioni
E’ l'ennesimo grido di allarme quello che si leva dalla Casa Circondariale di Como e che cerca eco nella coscienza della società civile.
Bassone, ennesima aggressione a un agente
"Nella giornata diieri, 15 settembre 2023, un recluso avrebbe pesantemente aggredito un assistente capo di Polizia Penitenziaria che, ricorrendo alle cure e assistenza del Pronto Soccorso cittadino, è stato refertato con 10 giorni di prognosi - è il racconto del segretario generale territoriale UILPA-Polizia Penitenziaria Dario Esposito - Sono 15 gli agenti aggrediti negli ultimi 9 mesi, 49 le notizie di reato per oltraggio, minacce, aggressione a Pubblico Ufficiali. Numeri che rimbombano se confrontati con le unità complessivamente in servizio: circa 180".
E’ qui che la società deve aprire una riflessione, guardarsi allo specchio e decidere se investire su sicurezza e rieducazione debba rimanere uno slogan preelettorale o piuttosto diventare materia concreta, palpabile nella quotidianità lavorativa. E’ qui che è necessario interrogare le Istituzioni sul sovraffollamento in atto nella Casa Circondariale comasca, struttura che - fronte di 226 posti regolamentari- vede la presenza di 407 detenuti (n.d.r. dato aggiornato al 6 giugno 2023).
"E parlando di Istituzioni non si può non citare l’incontro avvenuto in data 5 settembre, a Roma presso il D.A.P. fra organizzazioni sindacali e il sottosegretario alla Giustizia sulla presentazione del Manuale e delle Schede tecniche operative che dovrebbero fornire ausilio alle mansioni quotidiane degli agenti penitenziari - ha sottolineato Esposito - Ebbene, non solo le schede operative spesso richiamano 'la normativa vigente' fornendo tutto quindi tranne che dettagli operativi di lavoro e rimanendo, nella loro genericità, molte volte poco utili, ma occorre intervenire sul sovraffollamento, sulla presenza di strutture detentive vetuste e penalizzanti per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sull’introduzione di reati specifici che puniscano condotte di aggressione in carcere, sulla previsione nella prossima legge di bilancio di fondi per il 'Sistema Carcere'".
E aggiunge, dopo l'ennesima aggressione a un agente della Polizia penitenziaria e i troppi episodi di autolesionismo tra i detenuti: "Viene difficile parlare di rieducazione, funzione risocializzante della pena, guardare al domani immaginando una società in cui i ristretti di oggi possano essere i cittadini, lavoratori, contribuenti di domani, se nel nostro carcere cittadino comunque vi è una critica carenza di funzionari giuridico-pedagogici - sottolinea Esposito - Ci vorrebbe attenzione, ci vorrebbe - forse- solo maggior coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che il carcere veramente lo conoscono e che potrebbero spiegare, ai tanti che predicano buone intenzioni, cosa realmente servirebbe per aiutare chi in carcere ci lavora e chi in carcere sconta la propria pena".