proclamato lo stato di agitazione

Biesse: via alle trattative azienda-sindacati "Se non avremo risposte siamo pronti a iniziative forti"

E' quanto emerge dall'ultimo incontro tra azienda e sindacati, il prossimo sarà l'11 settembre

Biesse: via alle trattative azienda-sindacati "Se non avremo risposte siamo pronti a iniziative forti"
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«Dall’azienda non sono arrivate a ora risposte soddisfacenti: ci ritroveremo costretti a iniziative per tutelare i lavoratori». E’ quanto emerge dalle rappresentanze sindacali Fiom Cgil a seguito dell’incontro dello scorso 30 agosto tra vertici aziendali e sindacati della azienda Biesse di Alzate Brianza. Il trasferimento della sede a Pesaro è ormai cosa certa: un provvedimento che incide su 56 lavoratori.

"Quali condizioni per i lavoratori?"

Lo scorso 30 agosto le rappresentanze sindacali della Fiom Cgil hanno preso parte a un incontro per chiedere le intenzioni dell’azienda in merito ai lavoratori: lo spiega Luca Conti, segretario generale. «In quella sede avremmo dovuto ricevere risposta alle nostre richieste sulle condizioni di trasferimento dei lavoratori, ma anche su chi si fosse reso disponibile allo smartworking - spiega - Il trasferimento della sede sarà entro dicembre o gennaio, e dall’azienda hanno aperto alle trattative: noi vogliamo sapere le condizioni di chi vorrà restare agganciato con lo smart working; ma anche le intenzioni su chi si trasferirà e su chi, invece, dovrà prendere altre strade. Anzitutto: a chi si trasferisce è previsto un appartamento? A oggi non abbiamo avuto risposte, ci è stato solo detto che per chi non si trasferirà si studieranno le soluzioni. Vogliamo anche sapere se per loro ci saranno incentivi».

Il prossimo incontro sarà mercoledì 11 settembre. «Lì si inizierà a discutere sulle condizioni: sicuramente si intensificheranno gli incontri - ancora Conti - La situazione è pesante anche a livello emotivo per i lavoratori: in questi giorni ci sono alcuni tecnici, che da Pesaro arrivano ad Alzate per predisporre il trasferimento e che si affiancheranno agli impiegati. Un momento dunque non facile per i lavoratori. A oggi non siamo entusiasti delle condizioni proposte: ci troveremo probabilmente costretti a fare scioperi e iniziative, se non ci sono aperture da parte dell’azienda».

All’incontro dell’11 settembre saranno numerosi i temi all’ordine del giorno.

«Vorremo risposte per i lavoratori che decideranno di restare in smart, e sulle loro condizioni; su qual è l’intenzione per chi sceglie il trasferimento - prosegue - Ma anche cosa si pensa di fare per chi sceglierà altri percorsi: sono previsti incentivi per integrare la Naspi in attesa di una nuova occupazione, o percorsi inserimento, o società che supportano il ricollocamento di queste persone? Per questi lavoratori si dovranno fare ragionamenti differenziati anche in base alle loro situazioni. La scelta fatta dall’azienda è stata puramente economica - sottolinea Conti - E di razionalizzazione dei costi, un provvedimento che non tiene conto delle persone. Lo stato di agitazione è già proclamato: se non c’è sensibilità dall’azienda è l'unica strada, quella di forzare le iniziative».

E’ poi intenzione dei sindacati chiedere un incontro all’Amministrazione comunale. «Vorremmo conoscere i supporti previsti per i lavoratori - ancora Conti - In questo momento, inoltre, per le istituzioni locali non avere più un’azienda importante sul territorio è un problema di cui la politica deve farsi carico».

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