Bloccati i licenziamenti per gli 86 dipendenti "di troppo" del Comune di Campione d'Italia

Tutto rimandato a novembre, quando dovrà esprimersi il Tar del Lazio.

Bloccati i licenziamenti per gli 86 dipendenti "di troppo" del Comune di Campione d'Italia
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Bloccati i licenziamenti per gli 86 dipendenti in esubero del Comune di Campione d'Italia. Tutto rinviato a novembre.

Campione d'Italia, il Tribunale: "In ragione della sua peculiarità"

Le procedure di mobilità per 86 dei 102 dipendenti del Comune campionese sono sospese fino al prossimo novembre, in attesa della decisione di merito del Tar Lazio. Come riporta Agipronews è quanto ha stabilito il tribunale amministrativo sul ricorso presentato dai lavoratori contro il provvedimento dell’exclave, che lo scorso agosto aveva stabilito l’avvio della procedura di licenziamento.

Una decisione presa sulla base del decreto del Ministero dell’Interno del 10 aprile 2017, che è stato impugnato dai dipendenti. La norma in questione prevede che i comuni in stato di dissesto abbiano soltanto un dipendente ogni 150 abitanti, senza eccezioni: la quota di dipendenti comunali che spetta all'exclave italiana in Svizzera sarebbe quindi di 16 persone. Il Tar Lazio, con l’ordinanza pubblicata oggi, lunedì 4 marzo, ha però accordato la sospensione temporanea del provvedimento, "in ragione sia della peculiarità della condizione del Comune di Campione d’Italia, che del consistente numero di dipendenti che per effetto della delibera impugnata risulterebbero in eccedenza".

TUTTO SUL CASO DI CAMPIONE

I giudici ritengono quindi "sussistenti i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare", in attesa dell’udienza di merito fissata il 19 novembre durante la quale verrà approfondita la questione. Nella stessa direzione, scrive il Tar, va anche quanto disposto dal decreto fiscale 108, che tra le misure per il rilancio di Campione d’Italia, ha previsto "la nomina di un Commissario straordinario al fine di elaborare un programma di risanamento del gestore della casa da gioco del citato Comune", oppure di individuare un "nuovo soggetto giuridico per la gestione della casa da gioco".

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