la situazione

Ca' d'Industria, 40 decessi a Le Camelie ma solo a 7 è stato fatto il tampone. Sono 11 gli operatori positivi

Il presidente precisa: "La Fondazione non ha mai accolto pazienti Covid 19 provenienti da ospedali né pazienti in convalescenza post Covid".

Ca' d'Industria, 40 decessi a Le Camelie ma solo a 7 è stato fatto il tampone. Sono 11 gli operatori positivi
Pubblicato:
Aggiornato:

Situazione estremamente complessa in due delle strutture per anziani gestite a Como dalla Fondazione Ca' d'Industria. A inizio emergenza irreperibili i dispositivi di sicurezza e i tamponi. Finalmente i test per il Covid-19 sono stati fatti e i numeri si fanno importanti.

LEGGI ANCHE --> Angelica e la paura per la mamma 90enne a Villa Celesia. Ca’ d’Industria: “3 casi di Covid, ora tamponi per gli ospiti”

Ca' d'Industria, 40 decessi a Le Camelie: "Per 32 impossibile fare i tamponi"

La Fondazione Ca' d'Industria per la prima volta dall'inizio dell'emergenza mette nero su bianco la situazione dei contagi nelle proprie strutture per anziani. Finalmente infatti sono arrivati i risultati dei tamponi che la stessa direzione ha deciso di fare in autonomia agli ospiti, grazie alla disponibilità dei laboratori dell'ospedale Fatebenefratelli di Erba. Una decisione presa dopo che c'erano stati 3 decessi (2 ospiti in Villa Celesia e 1 nella Rsa Le Camelie) con tampone positivo.

La Rsa Le Camelie

A fare il punto della situazione in una nota è il presidente della Fondazione Gianmarco Beccalli.

"Presso la Rsa di Via Brambilla e la Rsa di via Varesina il numero delle persone decedute nel periodo 1 marzo - 18 aprile è in linea con l’anno precedente. Nessuno dei casi è riconducibile a Covid. Presso la Rsa Le Camelie nel medesimo periodo sono decedute 40 persone. I decessi, in questo caso, sono purtroppo maggiori rispetto a quelli avvenuti lo scorso anno. Solamente per 1 persona l’esame ha riportato un esito negativo. Altre 7 persone decedute erano invece risultate positive al test del coronavirus. Per gli ulteriori 32 decessi non è stato possibile, invece, ottenere riscontri documentali, stante l’impossibilità di poter sottoporre gli ospiti ai tamponi in quel momento - ha spiegato il presidente - Allo stato attuale dei test effettuati sono presenti in struttura 45 ospiti negativi e 29 positivi. Per i restanti siamo ancora in attesa di ricevere gli esiti dai laboratori. Provvederemo, non appena in possesso di ulteriori dati ad aggiornare la presente comunicazione. Presso la Residenza Villa Celesia sono decedute 4 persone per 3 delle quali è stato possibile accertare la presenza di Covid 19".

Quindi Beccalli conclude: "Allo stato attuale dei test effettuati sono presenti in struttura (Le Camelie, Ndr) 45 ospiti negativi e 29 positivi. Per i restanti siamo ancora in attesa di ricevere gli esiti dai laboratori".

La situazione degli operatori sanitari: sono 11 i positivi

C'è poi la questione degli operatori sanitari. Anche in questo caso è il presidente della Fondazione a fare il punto.

"Dal 31 marzo sono stati inviati gli elenchi degli operatori da testare all’Ats, chiedendo in via prioritaria il test per i dipendenti che guariti potevano riprendere il lavoro. Dal giorno 1 aprile sono stati fatti i primi test sul personale - sottolinea Beccalli - Sono stati testati, complessivamente per tutte le sedi, anche 71 dipendenti (11 già da tempo in malattia al momento del tampone) dei quali sono risultati negativi al test 44 e positivi 11. Si è ancora in attesa della comunicazione degli ulteriori risultati, ad oggi non ricevuti dal laboratorio".

Sanificazione e riorganizzazione

Il presidente Beccalli ricorda che "per un certo periodo di tempo non è stato facile reperire gli adeguati DPI (la Protezione civile non li distribuiva alle Rsa, non venivano consegnati, o venivano sequestrati per gli ospedali), così che abbiamo dovuto provvedere con la richiesta di invio di tutti quelli oggetto dell’appalto appena aggiudicato riuscendo così a sopperire a tali difficoltà. Allo stato attuale, invece, i DPI non mancano".

Poi precisa, visto quanto accaduto a Milano, al Pio Albergo Trivulzio: "La Fondazione non ha mai accolto pazienti Covid 19 provenienti da ospedali né pazienti in convalescenza post Covid. Sono stati operati solo trasferimenti da Villa Celesia, mentre dall’esterno, dall’inizio di marzo (13 marzo per la sede di Rebbio), non sono stati più ammessi ospiti, e dal 8 marzo è chiuso anche il Centro Diurno Integrato".

Poi il presidente di Ca' d'Industria ricorda le procedure messe in atto per la tutela degli ospiti: "E’ stato vietato ogni contatto tra personale delle diverse sedi della Fondazione (magazzinieri, manutentori, ecc..); sono stati bloccati gli interventi che prevedono l’accesso di ditte esterne fatta eccezione per le urgenze, la fornitura di ossigeno. I fornitori consegnano le merci al di fuori degli spazi chiusi della Fondazione".

Inoltre, spiega Beccalli: "Viene quotidianamente rilevata la temperatura di tutto il personale in servizio, ed allontanato il personale con una temperatura superiore a 37,5 gradi e più volte al giorno a tutti gli ospiti. E’ stato proibito il lavaggio della biancheria personale all’esterno della Rsa".

Casa Albergo Villa Celesia

E’ stato anche conferito un incarico ad un infettivologo di supervisionare le strutture,Walter Sgroni.

Per concludere dall'8 aprile presso la Residenza Villa Celesia è stata fatta una ulteriore sanificazione degli ambienti attraverso una ditta specializzata con il metodo dell’ozono. Si è conclusa la medesima procedura presso la Rsa Le Camelie dove si è proceduto a sanificazione con ozono anche nuclei con la presenza di ospiti positivi per ridurre in ogni caso la carica batterica. L’operazione di sanificazione straordinaria sarà ripetuta.

Beccalli conclude: "A seguito di questa operazione e dell’esito dei test sono stati creati, in quest’ultima struttura, nuclei di persone negative al test. Nei prossimi giorni a seguito degli ulteriori risultati si proseguirà con la medesima modalità".

Seguici sui nostri canali