Ca' d'Industria, 47 decessi alle Camelie in due mesi: l'anno scorso furono 7

I dati ufficiali che la Fondazione Ca' d'Industria, che gestisce quattro case di riposo a Como, aggiorna per la terza volta nell'ultimo mese fanno tremare. La situazione più tragica si conferma quella della Rsa Le Camelie che ha registrato tra marzo e il 4 maggio 47 decessi.

Ca' d'Industria: i dati sui contagi e sui decessi

Il comunicato della Fondazione fa il punto sui contagi nelle quattro strutture di Como. In via Brambilla sono 12 gli ospiti positivi (93 negativi); nessun contagio in via Varesina con 124 ospiti tamponati negativi; alle Camelie invece sono 32 gli ospiti positivi (52 quelli negativi); a Villa Celesia invece c'è un solo positivo (attualmente non presente in struttura) mentre 34 sono negativi.

Molto più complessa, in particolare alle Camelie, la realtà registrata relativa ai decessi dal 1 marzo al 4 maggio 2020. In via Brambilla sono stati 5 che la Fondazione denomina come "sicuramente non Covid"; in via Varesina 8 con la stessa dicitura. Alle Camelie invece sono stati ben 47, di cui 11 positivi al tampone per coronavirus e 3 negativi, mentre per gli altri non è stato effettuato il test. Infine a Villa Celesia sono stati 5 di cui 5 positivi al test mentre il quinto non è stato tamponato.

A far pensare è il dato dei 47 decessi delle Camelie confrontato con quello nello stesso periodo negli ultimi anni: furono 7 nel 2019 e 5 nel 2018.

"A seguito dell’avvio della così detta fase 2 e della consapevolezza che la lunga separazione dagli affetti famigliari sia un elemento da tenere in considerazione, stiamo studiando un’ipotesi di nuova ripartenza anche delle nostre sedi fondata sull’assoluta sicurezza dei nostri ospiti" spiegano dalla Fondazione Ca' d'Industria.

"Vi informiamo, infine, che dai prossimi giorni prenderà avvio anche la seconda fase di tamponamento (siamo finalmente riusciti ad ottenere, dopo una lunga ricerca e con costo interamente a nostro carico, un numero di tamponi adeguato) nei modi ed i tempi che la direzione sanitaria concorderà con i medici curanti" ha concluso la nota.