Canepa assemblea straordinaria, 440 lavoratori in allarme
Oggi doppio turno di confronto tra sindacato e dipendenti: probabilmente sarà indetto lo stato di agitazione.
Canepa, storica azienda tessile, ha presentato la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo con riserva. Una novità che agita i 440 lavoratori e le organizzazioni sindacali. Oggi doppio turno per le assemblee straordinarie.
Canepa, crisi e svolta clamorosa
Il percorso costruito durante l'estate tra organizzazioni sindacali, lavoratori e proprietà (gruppo industriale partecipato da un Fondo gestito da Dea Capital Alternative Funds Sgr Spa e dalla famiglia Canepa che detiene la quota del 33%) prevede 105 esuberi. E sin qui una quarantina di lavoratori aveva utilizzato le finestre con incentivo (la prima 12.000 euro, la seconda 9.000 euro) all'uscita. L'ultima finestra è programmata per il mese di aprile (incentivo di 6.000 euro). Ma quanto accaduto all'inizio della settimana ha preso in contropiede sindacato e dipendenti.
Assemblee straordinarie e sciopero in vista
Organizzazioni sindacali tempestate di richieste di informazioni da parte dei lavoratori. Incertezza ulteriore in una situazione già di per sé problematica. Indette, quindi, per la mattinata odierna le assemblee straordinarie: due momenti di confronto in cui probabilmente lavoratori e sindacato concorderanno lo stato di agitazione. La situazione precipitata ha sconvolto l'agenda delle organizzazioni sindacali. Un'assemblea, infatti, era programmata per il 18 dicembre. Ma la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo cambia le carte in tavola. L'istanza, relativa alla sola sede della Canepa a San Fermo della Battaglia, nel caso di ammissione alla procedura di concordato preventivo porterà alla nomina di un commissario. Poi tempo limite di 120 giorni per presentare un piano da sottoporre al giudice e ai creditori. Tutto questo nell'ottica dell'ingresso di un nuovo investitore che garantisca rilancio e futuro alla storica azienda tessile. Ma il presente pesa come un macigno sui lavoratori.