Gesto eroico

Carabiniere salva due vite umane

Lunedì ha impedito a un uomo di gettarsi nel vuoto. Sette anni fa il salvataggio di una ragazza che aveva deciso di farla finita.

Carabiniere salva due vite umane
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"Lo avrebbe fatto chiunque, non sono un eroe". Accenna un sorriso sincero il carabiniere scelto Mario Pepe. Un sorriso solo in parte nascosto dalla timidezza. Certo, forse non sarà un eroe ma con il suo gesto - diciamolo anche se non vuole, eroico - è riuscito a salvare una vita. Con competenza, prontezza di spirito e preparazione ha impedito a un anziano di 69 anni, di gettarsi da un ponte. Da un’altezza di 15 metri.

Un carabiniere e il suo gesto eroico

Residente a Solbiate con Cagno, svolge servizio alla Stazione di Lurate Caccivio da cinque anni e lunedì ha impedito a un potenziale suicida di farla finita. Pepe, un angelo per i suoi due figli: Gioele, un anno e mezzo, e Victoria, poco più di 3 anni. Un angelo anche per quell’uomo che, verso le 13 era immobile sul ponte che conduce all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, a pochi centimetri dal vuoto. "Stavo accompagnando mia suocera al Pronto soccorso - racconta il militare, nell’Arma da nove anni e, prima ancora, nell’esercito - Mi sono avvicinato alla guardiola con l’automobile e ho visto questa persona ferma al di là del guardrail. Era a una decina di metri da me. Immobile: stava per saltare". Prontezza di riflessi e di spirito, mettendo a frutto l’esperienza maturata. "Non ci ho pensato due volte: ho parcheggiato e l’ho raggiunto di corsa. Il personale dell’ospedale, alla guardiola, non poteva accorgersi di quello che stava succedendo perché si trovava di spalle all’anziano". Dieci metri infiniti, con Pepe a bloccare l’uomo. "Mentre mi avvicinavo mi sono qualificato, gli ho detto che ero un carabiniere e come mi chiamavo, dopo ho chiesto il suo nome... non ho ottenuto risposta. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, non dava segni di reazione. Ho capito subito che non ci sarebbe stato dialogo e che, quindi, dovevo agire diversamente. L’ho tenuto fermo e, nel mentre, ho chiesto aiuto". Pepe è riuscito a farlo sdraiare a terra sempre a pochi centimetri dal baratro, tenendolo ben saldo. "Mi ha aiutato anche l’addetto alla portineria, poi con forza sono riuscito a tirarlo verso di me. Sulla strada, al riparo".  E non è la prima volta che Pepe salva una persona dalla morte. Un altro episodio, per certi versi similare, l’ha visto protagonista sette anni fa, mentre era in servizio alla Stazione di Cassano Magnago. "Mi trovavo a Oggiona con Santo Stefano durante un pattugliamento. Non ricordo con esattezza l’orario, ma era poco dopo cena, in una zona boschiva. Ci siamo imbattuti in un’auto ferma: all’interno, incosciente, c’era una ragazza sulla trentina e, sul sedile a fianco una lettera e decine di pillole". Anche in questo caso Pepe ha agito immediatamente. "Ho rotto il finestrino, dal lato passeggero, con l’estintore in dotazione all’auto di servizio e ho portato fuori la ragazza, nel frattempo sono arrivati i soccorsi. Per fortuna si è salvata".

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