Bulgarograsso

Celebrazione di Sant'Agata, chiesa gremita per l'arcivescovo Mario Delpini

"Faccio l'elogio della mitezza. E' la familiarità con Gesù che predispone ad avere gli stessi sentimenti di Gesù".

Celebrazione di Sant'Agata, chiesa gremita per l'arcivescovo Mario Delpini
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Una chiesa gremita ha accolto l'arcivescovo Mario Delpini durante la celebrazione dedicata a Sant'Agata.

Festa in onore di Sant'Agata

"Faccio l'elogio della mitezza. E' la familiarità con Gesù che predispone ad avere gli stessi sentimenti di Gesù". Così l'arcivescovo do Milano ha parlato ai tanti fedeli che ieri sera, lunedì 5 febbraio, alle 20.30,  nella parrocchiale di Bulgarograsso hanno assistito alla messa e al rito del globo. Tra i presenti anche il sindaco Fabio Chindamo, oltre il parroco appianese, monsignor Erminio Villa e don Nello Pozzoni.

Il discorso del primo cittadino

Alla celebrazione è intervenuto anche il sindaco con un caloroso saluto: "Eccellenza reverendissima, Mons. Mario Delpini rivolgo un sentito ringraziamento per la Sua presenza tra noi in occasione di Sant’Agata. Occasione del tutto speciale, oserei dire storica, visto che da quasi trent’anni questa comunità non riceve la visita del proprio Arcivescovo per una S. Messa in questa Chiesa Parrocchiale. Dunque, benvenuto Arcivescovo Delpini a nome di Bulgarograsso che si trova qui riunita questa sera. Di fronte a Lei sono presenti i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e del Consiglio Comunale, la Polizia locale e i Carabinieri oltre a tante realtà associative di volontariato, le persone che si impegnano e che testimoniano un’attenzione verso gli altri nelle diverse attività della vita.

La Protezione civile Comunale, gli Alpini, l’Associazione Carabinieri, la Croce Rossa, il Sos Appiano Gentile, gli Amici di Sant’Anna, la Pro loco, l’Avis.
Come in ogni famiglia, sono proprio nelle occasioni di festa che capita di pensare a chi non c’è più o non è più qui vicino a noi.
È un sentimento umano molto semplice, ma che misura il tempo proprio nello stare insieme e nella possibilità di fare festa.
In qualche modo mi sono immaginato che questa sera ci fossero i sacerdoti che hanno accompagnato la vita del nostro paese: partendo dai tempi più recenti con don Mauro Colombo e i vicari don Giovanni Bosetti, don Ambrogio Marsegan e don Alberto Barin.
E insieme a loro le nostre suore: le Misericordine di Monza, poi le Ausiliarie Diocesane e ora le suore “Messicane”.
E certamente non avrebbero perso questa occasione di festa anche i nostri preti bulgaresi padre Pasquale Anziliero, don Franco Clerici e don Domenico Morandi, che certamente fanno il tifo per noi da lassù nei diversi momenti.
Questa è l’occasione anche per salutare don Pietro che ha accompagnato proprio questi 30 anni di vita del paese. Un sacerdote asciutto, di poche parole, mai fuori luogo e mai dette a sproposito. Un uomo sobrio, timido e spesso taciturno, ma di sicuro attento e presente nelle vicende umane delle persone che gli sono state accanto. Un’azione pastorale volta sempre all’essenziale, ovvero all’essenza di ciò che conta davvero. Grazie è quindi la parola che più di tutte racchiude i sentimenti che questa gente sente nel cuore".

Il primo cittadino ha proseguito: "Avrà visto Eccellenza numerose chiese in giro per la Diocesi e oltre, ma sono sicuro, nessuna che possa coniugare il presente ed il passato come la nostra chiesa con il suo campanile. Un segno di un passato di qualche secolo fa unito dalla costruzione di una grande e capiente chiesa, la cui edificazione fu auspicata fin dal 1932 dal Beato Card. Shuster che visitò il nostro paese ben 5 volte durante tutto il suo mandato. Ma c’è un’altra particolarità che le voglio sottolineare, che nemmeno la città di Milano, per quanto devota a Sant’Ambrogio, può esibire. E sta tutta qui: sulla mia fascia da Sindaco. Nel gonfalone del Comune ovvero nel simbolo della comunità civile è rappresentata una collina, posta proprio dietro di noi, sulla quale è edificato un edificio tanto caro a noi bulgaresi: la chiesetta di Sant’Anna, edificio di proprietà comunale, luogo simbolo e caro alla memoria del nostro paese e da Sindaco ne vado particolarmente orgoglioso. In un mondo sempre più aperto e senza confini abbiamo necessità di ricordarci delle nostre radici, non per alzare muri, ma per affermare i valori che ci hanno reso una civiltà attenta ai bisogni dell’uomo.
In un mondo dove il non avere un’appartenenza è contrapposto a nazionalismi e fanatismi, questa comunità vuole essere orgogliosa del proprio passato e dei legami fisici e spirituali che vuole alimentare nella trasmissione verso le giovani generazioni.
Nel rispetto della diversità, nell’accoglienza e sull’esempio della patrona Sant’Agata".

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