Grido d'aiuto

Chiude il chiosco edicola di Sagnino: "Chiesto il cambio di destinazione d’uso per sopravvivere, nessuna risposta dal Comune"

"La sola rivendita di giornali e quotidiani cartacei non riesce ad assicurare delle entrate sufficienti".

Chiude il chiosco edicola di Sagnino: "Chiesto il cambio di destinazione d’uso per sopravvivere, nessuna risposta dal Comune"
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Il calo di vendite per quanto riguarda quotidiani e periodici sta mettendo in ginocchio le edicole, che a Como chiedono a gran voce di poter cambiare, almeno parzialmente, la destinazione d'uso. Ad avanzare la richiesta c'è anche Masoud Ghulam Sakhi, titolare di un chiosco-edicola in via Sagnino a Como, costretto a chiudere in questi giorni per via dei pochi incassi.

La protesta dell'edicolante di Sagnino: "Chiesto il cambio di destinazione d’uso per sopravvivere"

A spiegare la situazione è l'avvocato di Ghulam Sakhi, Veronica Liviero.

"Al pari di altri edicolanti, il mio assistito ha provato inutilmente ad ottenere un cambio di destinazione d’uso (anche parziale) dell’attività. Prima di arrendersi alla burocrazia e all’immobilismo, sta cercando di accendere i riflettori sulla situazione anacronistica delle edicole chiosco comasche, sperando che, complice l’avvicinarsi delle amministrative, possa esservi una maggiore attenzione per la questione. Faccio presente che in altri territori (Milano, Bergamo, regione Lazio) è stato concesso ai chioschi-edicola un cambio di destinazione parziale, autorizzando lo svolgimento di altre attività. A Milano risulta operare la società “Quotidiana” che ha salvato i vecchi chioschi edicola che ora rappresentano non solo il luogo dove acquistare giornali e riviste, ma anche dove poter fare la spesa di tutti i giorni tornando ad essere un presidio culturale e sociale".

La riduzione oraria e poi la chiusura

Per contenere i costi di gestione, l'edicolante prima è stato costretto a ridurre l'orario di apertura poi, in questi giorni, non ha potuto far altro che chiudere. La conseguenza è stata l'inevitabile malcontento che si è scatenato tra i clienti (insieme a lui, nella foto, pronti a sostenere la sua battaglia).

"La sola rivendita di giornali e quotidiani cartacei - puntualizza il legale - non riesce infatti ad assicurare delle entrate sufficienti, rendendo praticamente antieconomica l’attività svolta".

Ecco perché, cambiare la destinazione d'uso potrebbe significare una vera e propria boccata d'ossigeno per le casse degli edicolanti. L'idea sarebbe quella di poter fornire generi alimentari o qualche prodotto di prima necessità (ad esempio prodotti per l’igiene della persona e/o della casa) o, ancora, dei servizi per la persona.

"Nessuna risposta dal Comune"

La richiesta per cambiare la destinazione d'uso era già stata più volte presentata in Comune. "Nessuno ha però mai ricevuto riscontro, nonostante le promesse fatte alla stampa dall’assessore al commercio, Marco Butti. Questa situazione di incomprensibile immobilismo dell’Amministrazione Comunale rischia, da un lato, di condannare alla chiusura l’attività di Ghulam (e degli altri chioschi edicola comaschi) e, dall’altro, di privare la clientela e, in particolare, le persone più anziane di un punto di riferimento di vicinato importante. Senza dimenticare che la chiusura e conseguente rimozione dei chioschi impoverirà il Comune di Como, privandolo di una risorsa importante ossia i canoni per l’occupazione di suolo pubblico che Ghulam (e gli altri edicolanti) attualmente versano nelle casse comunali".

Nel desolante contesto altre edicole-chiosco hanno dovuto abbassare la saracinesca. E' ad esempio il caso dell'edicola in via Anzani oppure di quella storica in Porta Torre. Quello degli edicolanti è ormai un grido di disperato aiuto.

Arianna Sironi

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