Circolo Ilaria Alpi: "Attenti all'elettrosmog, non solo alle antenne 5G"
L'associazione ambientalista ritiene che il tema dell’elettrosmog vada affrontato a 360°.
“Attenti all’elettrosmog, che non proviene solo dalle antenne 5G”. Questo, in estrema sintesi, il senso delle osservazioni presentate dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” all’avviso diramato dal Comune di Erba relativo al Piano di localizzazione delle nuove antenne 5G da parte di vari gestori della telefonia mobile. Nello specifico sul 5G, trattandosi di una nuova tecnologia, gli ambientalisti del Circolo chiedono che venga applicato il “principio di precauzione”, ovvero che vengano preliminarmente messi in atto quei controlli necessari a verificare preventivamente che la nuova tecnologia non possa arrecare alcun danno alla salute pubblica e all’ambiente.
Circolo Ilaria Alpi: "Attenti all'elettrosmog, non solo alle antenne 5G"
Ma questo non è tutto; infatti l’associazione ambientalista ritiene che il tema dell’elettrosmog vada affrontato a 360°, tenendo in considerazione tutte le fonti, a partire dalle più pericolose ovvero elettrodotti e antenne per la radiofonia. Dichiarano i responsabili del Circolo Ambiente: "Pur sapendo che l'avviso comunale riguarda solo le nuove antenne per la telefonia mobile, secondo noi occorre tenere conto che Erba ha una consistente (e ingombrante) presenza di emittenti radiofoniche, le cui antenne potrebbero avere un significativo impatto elettromagnetico. Da qui la nostra richiesta di verificare, periodicamente, la localizzazione e le emissioni provenienti dagli impianti e apparecchiature per la radiofonia. Invece per quanto riguarda le nuove antenne per i cellulari, sia 4G che 5G, chiediamo la rigida applicazione dei vincoli per le localizzazioni, ovvero lontano dalle “Aree di particolare tutela”, che comprendono: asili, scuole, ospedali, case di cura, residenze per anziani, oratori, parco giochi e strutture similari".
Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" chiede inoltre che l'installazione avvenga prioritariamente su aree o edifici pubblici: in tal modo gli introiti, derivanti dai canoni dei gestori, finiranno nelle casse pubbliche e pertanto potranno essere utilizzati, ad esempio, per opere di riqualificazione ambientale, e/o per effettuare un rilevamento continuo dell’inquinamento elettromagnetico, in modo da garantire un monitoraggio ambientale costante.
Infine gli impianti devono rispettare il paesaggio: per questo dal Circolo arriva la proposta di mitigare l'impatto paesistico delle antenne: ne esistono a forma di albero o con colorazione verde. Ma il tema maggiore resta comunque quello del controllo dell’inquinamento elettromagnetico, per il quale il Circolo chiede un piano di verifiche periodiche.