Cittadino nigeriano espulso, Molteni: “Contrasto allo jihadismo"
Il sospettato era attivo sul territorio di Fino Mornasco, la Digos è risalita a lui dal monitoraggio dei contatti di un estremista già rimpatriato.
Venerdì 5 aprile l’annuncio è stato fatto direttamente dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sulla piattaforma X: "Un cittadino nigeriano, sospettato di essere vicino ai movimenti jihadisti, è stato espulso e rimpatriato nel suo paese d’origine”. Questi, era attivo a Fino Mornasco.
Cittadino nigeriano rimpatriato ed espulso, attivo a Fino Mornasco
L’espulsione del cittadino nigeriano di 25 anni - attivo a Fino Mornasco in provincia di Como, in Italia da un solo anno risultato clandestino - è avvenuta venerdì 5 aprile e a comunicarlo è stato lo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sulla piattaforma X. Un’operazione che Nicola Molteni, Sottosegretario all’Interno, definisce l’ennesimo risultato nel contrasto allo jihadismo: "L’espulsione ed il rimpatrio di un cittadino nigeriano da Como, sospettato di legami con ambienti jihadisti, è l’ennesima prova dell’efficacia della sinergia esistente tra Forze di Polizia e istituzioni, capace di produrre risultati concreti nel contrasto allo jihadismo ed alla sua diffusione sul territorio nazionale. Dopo l’espulsione del foreign fighter siriano avvenuta a fine marzo, un’altra buona notizia per i cittadini lariani, nella stessa giornata in cui entrano in servizio le nuove unità di pattugliamento dell’operazione 'Strade Sicure’ (32 totali, Ndr). Prevenzione, controllo del territorio e repressione: strategie necessarie per combattere chi cerca di seminare odio e violenza".
Scoperto tramite un numero di telefono in possesso di un altro estremista
Tutto parte da un’operazione condotta dalla Digos in merito a un uomo siriano di 50 anni attivo nell’Erbese e presunto affiliato jihadista, anch’egli rimpatriato. Allontanato nel 2012 dal territorio comasco, è stato rintracciato dalla Divisione investigazioni generali e operazioni speciali per via di alcuni suoi ritorni sporadici. Tra le attività on-line monitorate su Telegram e WhatsApp, un numero di telefono di una persona attiva nella condivisione di contenuti anti-Occidente ha permesso di risalire al territorio comasco e individuare il giovane nigeriano.