lutto

Como piange Maria Lodovica Terragni, indimenticabile primario tra i bimbi del Sant'Anna

Era la moglie dell'ex magistrato e attuale consigliere comunale Vittorio Nessi.

Como piange Maria Lodovica Terragni, indimenticabile primario tra i bimbi del Sant'Anna
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Como piange Maria Lodovica Terragni, indimenticabile primario del Sant'Anna, nonché amata moglie dell'ex magistrato e attuale consigliere comunale comasco Vittorio Nessi.

Como piange Maria Lodovica Terragni

"Addio Lodo cara. Hai vissuto con forza, hai donato tenerezze e commozione, te ne sei andata con passo leggero. Ora vivi nel ricordo di chi ti ha voluto bene e ha conosciuto la tua vita limpida e generosa". Con parole delicate, sobrie e riservate proprio com'era lei, il marito Vittorio e i figli hanno dato l'ultimo saluto alla "Lodo", che a 69 anni si è spenta dopo aver combattuto coraggiosamente per anni la malattia, scoperta poco dopo la pensione.

Comasca doc, si è laureata prima in Medicina, poi si è specializzata in Pediatria e ha lavorato per diversi anni all'ospedale di Cantù. Poi un'ulteriore specializzazione in neuropsichiatria infantile e l'inizio di un percorso incredibile all'ospedale Sant'Anna di Como dove è diventata primario dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria per l'Infanzia e l'Adolescenza che si occupa di bambini e ragazzi da 0 a 18 anni con problemi neurologici.

Un lavoro al quale si è dedicata con tutta se stessa, senza mai far mancare qualcosa alla famiglia. Ha saputo coniugare con incredibile eleganza l'essere una professionista stimata e una madre e moglie appassionata e presente.

La ricorda con stima e affetto Simona Nicolini, collega neuropsichiatra che per 16 anni ha condiviso con Lodovica le corsie del Sant'Anna. "Era estremamente devota al suo lavoro, sempre disponibile e generosa con i colleghi - racconta con dolcezza Simona - La ricordo per la sua incredibile laboriosità, non si fermava mai, non si risparmiava nel suo ruolo di primario. Sapevi di poter sempre contare su di lei".

"E' passato tanto tempo ma ricordo perfettamente una riunione dell'Unità - prosegue Simona - Era un periodo difficile al lavoro e io ho cercato di ricordarle che, comunque stessero andando le cose, doveva essere orgogliosa dell'equipe che era riuscita a costruire. E lei mi rispose con passione che era il suo fiore all'occhiello".

Oggi i tanti che le hanno voluto bene non possono stringersi, fisicamente, attorno ai suoi cari per darle l'ultimo saluto ma tutta Como la piange commossa.

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