il caso

Coppia erbese si rivolge a CNA per ottenere la Legge 104 per la figlia disabile ma per l'Inps il documento è falso

La famiglia ha presentato denuncia contro il responsabile degli uffici che ha consegnato loro il documento.

Coppia erbese si rivolge a CNA per ottenere la Legge 104 per la figlia disabile ma per l'Inps il documento è falso
Pubblicato:
Aggiornato:

Coppia erbese si rivolge a CNA di Como per ottenere la Legge 104 per la figlia ma per l'Inps il documento è falso.

Coppia erbese si rivolge a CNA per ottenere la Legge 104 per la figlia ma per l'Inps il documento è falso

Una vicenda al limite dell'assurdo quella di cui, loro malgrado, sono stati vittima una coppia erbese e la loro bambina affetta da sindrome Treacher-Collins Franceschetti, una patologia congenita che comporta uno sviluppo deficitario delle ossa zigomatiche e mandibolari, anomalie dei padiglioni auricolari e alle palpebre inferiori. La piccola, che per tutelarne la privacy chiameremo Viola, nasce nel 2016 affetta da questa patologia e, come sempre accade in queste situazioni, i suoi genitori devono affrontare la burocrazia italiana per poter ottenere ciò che spetta alla piccola, ovvero invalidità civile, sordità e legge n. 104/92 che permettono alla famiglia di godere di una serie di agevolazioni per far fronte alla loro complessa situazione.

E' chiaro che, quasi nessuno, in questi casi sa come muoversi: richieste cartacee e telematiche alla pubblica amministrazione, appuntamenti, visite da prenotare. Così la famiglia di Viola sempre nel 2016 decide di dare mandato a CNA Patronato EPASA, sede di Como, per lo svolgimento delle pratiche. Insomma, quando non si sa come muoversi, ci si affida per pratiche così delicate a chi è demandato a questo servizio di pubblica utilità. Tutto sembra essere andato per il meglio fino al 2019 quando la famiglia di Viola deve acquistare un'auto nuova e grazie alla Legge 104/92 di cui la piccola gode può ottenere un'Iva agevolata sulla compravendita. Per questo motivo la famiglia chiede a CNA di produrre il documento attestante la Legge 104/92: viene stampato e firmato dal responsabile degli uffici e la famiglia lo utilizza per l'acquisto in concessionaria e agli uffici regionali per l'esenzione dal pagamento del bollo auto.

Tutto sembrava regolare ma in seguito a una visita di controllo da parte dell'Inps emergono i primi dubbi: per l'Istituto di Previdenza Sociale la domanda di Legge 104 non era mai stata effettuata o comunque ultimata. I genitori di Viola quindi presentano il documento che era stato prodotto per loro da CNA ma dall'Inps spiegano che quel foglio è "anomalo", "non conforme" e che sembra "modificato ad hoc". Una vera e propria doccia gelata per la famiglia che a quel punto decide di presentare denuncia penale contro il responsabile degli uffici della CNA di Como e ogni altro soggetto che verrà individuato come responsabile.

"Siamo persone semplici, non abbiamo mai rubato neppure uno spillo - racconta il papà della piccola Viola - e sentirci dire che abbiamo presentato dei documenti falsi per noi è stato terribile. Ritengo che sia un fatto gravissimo, soprattutto perché è stato fatto contro una bambina con una grave disabilità. Noi ci siamo rivolti a CNA per avere supporto in uno dei momenti più difficili della nostra vita e siamo stati presi in giro. Abbiamo deciso di presentare denuncia perché noi abbiamo i mezzi per difenderci e non vogliamo che una cosa del genere capiti ad altre famiglie che magari non possono economicamente o psicologicamente intentare una causa. Speriamo davvero che chi ha sbagliato paghi e non abbia la possibilità di fare altri danni".

"I genitori si sono affidati al mio studio per vedere accertata la verità e tutelati i propri diritti - sottolinea l'avvocato della famiglia, Giordano Freti - Attualmente è pendente il procedimento penale conseguente alla loro denuncia e siamo in attesa che il giudice si pronunci sulle loro istanze. I medesimi auspicano vivamente di poter fare definitivamente chiarezza su questa triste, quanto paradossale vicenda".

Contattata la CNA di Como, l'associazione ha fatto sapere di non essere a conoscenza di alcun procedimento giudiziario a suo carico ma solo della denuncia presentata dalla famiglia.

Stephanie Barone

Seguici sui nostri canali