Coronavirus casi aumentati in Ats Insubria nell’ultima settimana
Il Direttore Sanitario Giuseppe Catanoso: "Ci si contagia in casa e nei luoghi dove vengono meno mascherina e distanze. Non abbassiamo la guardia, siamo ancora nella seconda ondata".
Una notizia non positiva nell’aggiornamento settimanale sull’evoluzione dei contagi Covid nel territorio di Ats Insubria.
Covid, casi aumentati nel territorio di Ats Insubria
3027 nuovi casi tra Como e Varese nell’ultima settimana, 2866 in quella precedente.
Circa 150 nuovi casi in più, a fronte di 500 tamponi in meno, tra le province di Como e Varese che rappresentano un campanello d’allarme, come l’ha definito il Direttore Sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso, che ci ricorda che “non è ancora finita, e non è ancora finita la seconda ondata”.
Nel dettaglio, nella settimana appena trascorsa (da sabato 12 a venerdì 18) si sono registrati 1.410 nuovi casi positivi su 15.526 tamponi totali (3.230 quelli con esito positivo, comprendenti anche i tamponi di controllo) in provincia di Como e 1.617 in quella di Varese su 18.320 tamponi totali (3.920 quelli con esito positivo, come sopra)
In quella precedente, da sabato 5 dicembre a venerdì 11, a Como c’erano stati 1.088 nuovi casi positivi su 14.272 tamponi (3.405 il totale esiti positivi) e a Varese 2.866 su 20.126 tamponi.
Sale l’indice Rdt
Come mostrato nelle slide fornite da Ats Insubria, di pari passo era tornati sopra la soglia di 1 l’indice Rdt, che a differenza del più famoso Rt guarda solamente ai casi “diagnostici”. In breve, finchè questo indice è sotto l’1, il contagio è sotto controllo e retrocede, se è superiore significa che è in fase espansiva.
Catanoso: “Non è finita. Aumentano i casi fra giovani”
E’ Catanoso a fornire una lettura dei dati e dei grafici di Ats:
“L’aumento non è elevatissimo ma segnale di una lieve tendenza iniziata dalla fine di novembre. E’ evidente se guardiamo al grafico dell’Rdt: abbiamo visto un crollo verticale di quest’indice, poi una fase di ‘plateau’ e stabilizzazione e un nuovo leggero aumento nei giorni scorsi, arrivato anche sopra l’1, e ora una nuova discesa. E’ segno che non dobbiamo abbassare l’attenzione e la guardia. La trasmissione del virus avviene negli spazi comuni, la maggior parte in casa e tra chi riduce le misure di contenimento come distanze e mascherine”.
C’è poi un altro dato, quello dell’età dei nuovi casi individuati che segna un incremento dei casi nella fascia 0-30, per quanto contenuto.
“Un dato che sembra originarsi nell’aumento degli spostamenti e nella riapertura delle scuole medie, se guardiamo alle date”, precisa Catanoso. Un aumento che si teme possa riconfermarsi nelle prossime settimane dopo il passaggio in zona gialla di settimana scorsa che ha riaperto la circolazione tra Comuni, quindi anche l’utilizzo dei mezzi pubblici, e la riapertura dei locali. “Sono loro la fascia che si muove di più, che frequenta di più i locali pubblici dove si tende ad abbassare la mascherine a usare i mezzi pubblici. A loro – ha concluso Catanoso – chiedo di fare la massima attenzione a mantenere tutte le misure di sicurezza”.
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