Coronavirus i sindaci di Suello e Cesana chiudono i parchi
Chiuso anche il parco Roccolo. Da Suello anche impedimenti ai cittadini
Due avvisi distinti sono stati emessi dai sindaci di Suello (dove è stato accertato un caso di Coronavirus) e Cesana Brianza (2 casi accertati). In entrambi i casi i primi cittadini hanno comunicato la chiusura dei parchi giochi. A Cesana è chiuso anche il parco Roccolo.
Le chiusure a Suello e Cesana
Chiuso il parco giochi di Cesana Brianza, quello di Suello e il parco Roccolo. "Riapriranno a data da destinarsi", hanno spiegato.
E se nell'avviso emesso dall'Amministrazione del sindaco Eugenio Galli si parla della chiusura dei parchi per evitare assembramenti, il collega di Suello, Giacomo Angelo Valsecchi, ha avuto il pugno più duro con i suoi compaesani.
Le disposizioni del sindaco di Suello
"Vi ribadisco che è fondamentale per tutti stare in casa - ha detto - Ci si può spostare da Suello e tra i vari Comuni per lavoro, solo se non è possibile lavorare da casa. Ci si può muovere per esigenze di salute e per dare assistenza a persone in difficoltà (anziani, bambini ecc). Possiamo fare la spesa, nei limiti del possibile, scegliendo i nostri negozi di paese invece di intasare i centri commerciali e supermercati (entriamo sempre a turno, rispettiamo le distanze, usiamo il disinfettante per mani quando entriamo), oppure facciamo la spesa on line" .
Gli impedimenti da rispettare
Il sindaco di Suello, per ridurre al massimo la diffusione del virus, ha emesso anche degli impedimenti.
"E' impedito spostarsi per motivi futili quali shopping, visite di piacere anche ai parenti, andare al bar ecc. Ad esempio non prendiamo la macchina con la nostra famiglia e andiamo a fare una bella gita: non è consentito! E' impedito creare assembramenti anche all'aperto: se è una bella giornata non affolliamo il parco giochi, non creiamo una processione al Pozzo o sulla ciclabile al lago, al Cornizzolo, a San Pietro al Monte o in qualsiasi luogo all'aperto. Anche al cimitero rispettiamo le distanze ed evitiamo affollamenti. Questo nel rispetto di tutti e tutto il personale sanitario che lavora incessantemente nei nostri ospedali. L'unico modo per aiutarli è stare in casa.