Coronavirus Zoffili scrive a Conte: "chiudere confini e tutelare frontalieri"
Le richieste di Eugenio Zoffili (Pres. Bicamerale Schengen) e deputato erbese al presidente Conte.

Coronavirus: Eugenio Zoffili (Pres. Bicamerale Schengen) e deputato erbese, scrive una lettera al presidente Conte: "chiudere confini e tutelare frontalieri".
Le richieste di Eugenio Zoffili
"Questa mattina, in qualità di Presidente del Comitato Bicamerale Schengen, Europol e Immigrazione, ho inviato una lettera al Presidente del Consiglio Conte (in allegato) per ribadire le priorità che l'emergenza impone con crescente urgenza. Prima di tutto, è necessario sospendere la libera circolazione delle persone tra le frontiere, istituendo controlli speculari a quelli già messi in campo da molte nazioni e garantendo il passaggio solo a merci, servizi essenziali e connazionali che rientrano in patria previo rigidi controlli sanitari. L’ istituzione di un perimetro di sicurezza fondamentale che garantisca tutti i cittadini europei, e i nostri lavoratori frontalieri, su cui il Governo deve intervenire perchè possano stare a casa in sicurezza. Lo stesso deve valere anche sul territorio italiano, dove è sempre più urgente provvedere alla chiusura degli stabilimenti e delle attività non essenziali. In tempi eccezionali, quello che chiediamo al Governo è il coraggio di mettere in campo decisioni e risorse eccezionali". Così Eugenio Zoffili, Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell’ accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di Immigrazione.
Ecco la lettera inviata al presidente Conte
Signor Presidente Conte, in questi giorni l’emergenza sanitaria ha richiesto ai nostri concittadini di compiere grandi sacrifici e tutte le Istituzioni devono agire con lungimiranza e senso di responsabilità.
Come Presidente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione ritengo si debba intervenire in modo incisivo su alcuni settori fondamentali.
In primo luogo, è necessario che venga limitata la libera circolazione delle persone tra gli Stati. Ritengo che in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo sia indispensabile applicare misure eccezionali, affinché ogni cittadino sia tutelato e non possa diventare veicolo di nuovi contagi. In tal senso, considerando l'aggravarsi della pandemia da Covid-19, anche alla luce della ripresa degli sbarchi di migranti sulle coste italiane, sono a sollecitarLe la chiusura immediata delle frontiere italiane terrestri, aeree e marittime, da attuarsi anche attraverso la sospensione cautelare dell'accordo di Schengen, misura già adottata da quasi tutti gli altri Stati dell’Ue. La chiusura delle frontiere dovrebbe consentire esclusivamente il transito delle merci e dei nostri connazionali di rientro dall'estero, previ rigidi controlli sanitari. In tal senso, come hanno fatto altre nazioni europee al fine di semplificare l'attività di controllo, propongo che vengano completamente chiusi tutti i valichi terrestri minori.
In secondo luogo, avendo ricevuto numerose testimonianze da parte di nostri lavoratori frontalieri, sono a chiederLe un Suo intervento urgente presso le autorità degli Stati confinanti affinché si possano adottare misure straordinarie coordinate a tutela della dignità e salute degli italiani che svolgono attività all’estero. Purtroppo i Paesi di confine stanno applicando, con preoccupante ritardo, provvedimenti difformi e in alcuni casi decisamente insufficienti. Pertanto Le chiedo di fare in modo che i nostri concittadini possano restare a casa propria in sicurezza senza esporli al rischio di contagio, che aggrava inoltre la pressione sul nostro sistema sanitario fortemente provato dalla pandemia, predisponendo altresì tutte le misure economiche richieste da tale emergenza. Con la precisazione che l’esenzione dall’attività lavorativa dovrebbe riguardare ogni lavoratore italiano (salvo quelli impiegati in settori strettamente strategici ed essenziali per la tenuta del Paese) la cui salute non appare tra l’altro adeguatamente tutelata dalle disposizioni del Suo ultimo DPCM e dall’accordo sottoscritto con i sindacati vista la preoccupante e cronica carenza di dispositivi di protezione individuale che colpisce gravemente soprattutto gli operatori sanitari, di soccorso e del servizio pubblico.
In attesa di un Suo urgente riscontro, La ringrazio per la cortese attenzione e rimango disponibile per ogni evenienza.