Un messaggio scritto online su un forum che si occupava di Valbrona: così, dopo più di un secolo, si sono incontrati Roberto Mambretti, di Carugo, e Mario Rusconi, discendenti dei fratelli Rusconi di Valbrona che, emigrati in Uruguay, si erano separati dopo la prima guerra mondiale.
Da Valbrona a Montevideo: si incontrano dopo un secolo
L’inizio della vicenda risale a metà ‘800: è in questi anni, infatti, che Antonio Rusconi e Giacomo Rusconi, due fratelli che risiedevano a Valbrona, decidono di tentare la fortuna in Sud America e partono alla volta di Buenos Aires, come altri 86 mila italiani che, nel periodo tra 1870 e 1880 raggiunsero il paese.
I due valbronesi, però, non si fermano nella capitale argentina, ma decidono di spostarsi a Montevideo, oggi capitale dell’Uruguay, nei primi del ‘900. È in questa città che i fratelli Rusconi hanno una discreta fortuna, prima come muratori, poi gestendo un’impresa di costruzione e vendita di case: una specie di moderna società immobiliare. Dopo il successo dell’impresa, e con il guadagno di una piccola fortuna, i due fratelli si separano: Antonio torna in Italia, mentre Giacomo rimane in Uruguay, dove si sposa.
A questo punto, però, le comunicazioni tra i due fratelli si interrompono, complici gli 11 mila chilometri di distanza e la prima guerra mondiale: dovrà passare un secolo prima che la famiglia Rusconi si riunisca nuovamente, attraverso i suoi discendenti Mario, da parte uruguaiana, e Roberto, da parte italiana.
«Mario è molto fiero delle sue origini italiane, e non si rassegnava a non conoscerle con precisione, – racconta Roberto, bisnipote, da parte materna, di Antonio Rusconi – così, attraverso un ufficio per la ricerca delle origini genealogiche, aveva scritto diversi messaggi che raccontavano la storia della sua famiglia su forum e siti internet dei paesi comaschi. Leggendo quindi il suo messaggio in un forum su Valbrona, ho riconosciuto la storia che mi raccontava mia mamma, e abbiamo ricostruito l’albero genealogico, arrivando ad accertare che fosse proprio lui il discendente della nostra famiglia. Da allora ci siamo tenuti in contatto: ai primi di gennaio siamo stati a Montevideo, mentre in questi giorni Mario è in visita qui».
(Giornale di Erba, sabato 1 febbraio 2020)