In carcere

Doppia aggressione al Bassone: un detenuto ferisce due agenti

L'episodio è avvenuto questa mattina.

Doppia aggressione al Bassone: un detenuto ferisce due agenti
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Doppia aggressione ai danni di agenti di polizia penitenziaria al Bassone di Como. È accaduto stamattina, martedì 8 marzo 2022.

Doppia aggressione al Bassone: un detenuto ferisce due agenti

Fabiano Ferro, Segretario Provinciale dell’USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) spiega:

“Altri due agenti finiti in ospedale oggi, come se il lavoro del poliziotto debba ormai ricondursi alle aggressioni in modo pressoché ordinario. Un soggetto in preda ad una furia incontrollata, presumibilmente causata da limiti mentali (non può esserci altra spiegazione), ha colpito al volto due agenti: uno ferito ad un occhio, l’altro ha riportato problemi all’orecchio, così come refertato dal Pronto soccorso. Fortunatamente, grazie alla spiccata professionalità del Reparto di Polizia Penitenziaria di Como, il detenuto è stato bloccato e ubicato presso altra camera priva di oggetti atti ad offendere. Trattasi di un soggetto assegnato a Como da qualche settimana sempre per ragioni disciplinari e che, evidentemente, non ha colto alcun segnale punitivo e men che meno rieducativo".

Sull’aggressione a Como interviene anche Gian Luigi Madonia, Segretario Regionale dell’USPP, che aggiunge:

“Le statistiche degli eventi critici e delle aggressioni sono in costante aumento e stanno raggiungendo numeri mai visti prima. In particolare, il personale degli istituti come quello di Como, ma anche di Bergamo, Milano, Vigevano e Pavia, ormai quotidianamente affronta il proprio turno di servizio mettendo in conto che quasi certamente dovranno subire violenza e/o sedare qualche evento. Quello che in un mondo (penitenziario) normale dovrebbe annotarsi come fatto straordinario, nel sistema penitenziario italiano ha assunto ormai la connotazione di ordinarietà. Nonostante le evidenti criticità, le disfunzioni e la scarsa credibilità dello Stato all’interno delle carceri, per non parlare delle migliaia di denunce sindacali, la politica non ha ancora pensato di dichiarare lo stato d’emergenza penitenziario. Croniche carenze d’organico (mancano circa 18mila unità-in Lombardia un migliaio), strutture inadeguate, impossibilità di contenimento dei soggetti psichiatrici, inefficacia degli attuali modelli di vigilanza, non bastano per sostenere l’emergenza ed ammettere che il sistema è fallito – prosegue nel richiamare la politica il sindacalista - in questo scenario, piuttosto evidente, per chi ha occhi e orecchie, l’unica cosa che si registra è la totale assenza di interventi. Governo e Ministero anziché, per l’appunto, dichiarare lo stato di emergenza del sistema, affrontando seriamente il tema dei protocolli operativi e della gestione dei detenuti psichiatrici, pensano ad altro, assumendo di fatto il sostanziale ruolo di spettatori di un declino più che annunciato – si esprime anche sul nuovo Capo DAP, Madonia - “mentre qualcuno si è precipitato ad esprimere apprezzamenti per la nomina del nuovo CAP DAP, Renoldi, noi dell’USPP abbiamo espresso riserve e perplessità, non da soli per fortuna. L’auspicio è che la nuova guida del DAP possa smentirci coi fatti, mettendo in agenda, a carattere di assoluta priorità, le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria e l’adeguamento di strutture e dotazioni dei Reparti".

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