lutto

E’ mancato padre Leopoldo, Passionista in città dal 1972

Insegnante di religione in molte scuole medie della Brianza, al servizio nel Lecchese, confessore di tanti erbesi.

E’ mancato padre Leopoldo, Passionista in città dal 1972

E’ mancato nei giorni scorsi, presso l’ospedale Sant’Anna, padre Leopoldo Friso dell’Immacolata, dei Padri Passionisti di Carpesino. Aveva 85 anni ed era a Erba fin dal 1972.

Il ricordo di padre Garofalo

Nato a Piove di Sacco, Padova, era figlio di una famiglia numerosa: nove fratelli tra cui fra’ Pierino, passionista a sua volta, fra’ Giovanni, francescano minore, e suor Maria Nives dell’istituto Sorelle della Chiesa. Ordinato sacerdote nel 1967, dopo un anno a Roma, un paio a Milano e a Calcinate, Bergamo, dal 1972 è sempre stato a Carpesino.

“Dopo un breve periodo come formatore in seminario, nel ruolo di vicedirettore, si è dedicato all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole medie di diversi paesi della Brianza – ha ripercorso il superiore della casa, padre Gianluca Garofalo – Compito che ha svolto con impegno e simpatia, ricorrendo a battute ironiche ma nel contempo mostrandosi anche molto esigente. È ricordato dai suoi alunni per aver fatto copiare pagine intere di Bibbia agli studenti poco disciplinati”.

Accanto al ministero dell’insegnamento è stato impegnato, per quasi 50 anni, nel servizio pastorale nella parrocchia di Bulciago, collaborando con diversi parroci e accompagnando generazioni di parrocchiani e nel 2007 ha esteso questo servizio alla comunità pastorale di Maria Regina degli Apostoli, delle parrocchie di Barzago, Bulciago e Bevera.

“Il suo impegno ha conquistato la stima di tanti che lo hanno conosciuto e apprezzato come predicatore, confessore e consigliere spirituale. È stato ammirato anche come accompagnatore spirituale di diversi pellegrinaggi per gruppi parrocchiali – ha sottolineato il superiore – La caratteristica di padre Leopoldo è stata quella del forte legame con il territorio e il convento di Carpesino, anche di fronte alle proposte di trasferimento che nel corso degli anni gli sono state fatte e che non sono state mai da lui accettate. Non si è mai allontanato da Carpesino e negli ultimi anni ha rinunciato anche alle sue ferie. Ha avuto legami di amicizia molto forti con laici che ha conosciuto e accompagnato con dedizione anche nella loro anzianità. Inoltre si è reso sempre disponibile ai ministeri e alle cappellanie esterne. Preparava con cura le omelie, anche se talvolta era un po’ originale nella sua predicazione con battute di attualità e un pizzico di umorismo”.